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Si è conclusa nel pomeriggio di mercoledì 4 settembre la “scuola animatori” promossa dalla Federazione Oratori Cremonesi a Cesenatico. I 120 adolescenti provenienti dagli oratori delle diverse parti della diocesi hanno vissuto, sperimentato e condiviso tre giornate all’insegna della formazione, della preghiera e del divertimento per riflettere e apprendere l’esperienza del servizio in oratorio durante l’anno. Continue reading »

Jacopo Orlo
TeleRadio Cremona Cittanova
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Non sono passate molte settimane dalla conclusione dei Grest negli oratori della diocesi, mentre qualche parrocchia ha da poco concluso la settimana del “pre-scuola”. Eppure, se anche le maglie arancioni delle migliaia di animatori che hanno punteggiato campetti, strade e piazze di tutta la diocesi sono ripiegate nell’armadio, l’esperienza rimane. Vedendo molti di loro protagonisti della proposta rilanciata anche quest’anno a inizio settembre dalla Federazione Oratori Cremonesi: la “scuola animatori” di tre giorni a Cesenatico.

Centoventi adolescenti (e una decina di formatori) provenienti da tutte e cinque la zone della diocesi vivranno insieme giornate di formazione sulle ragioni del servizio in oratorio, l’arte della relazione, lo stile e le motivazioni di un animatore, e laboratori mirati sulle tecniche di animazione con esperti di danza, teatro e arte circense.

A dare inizio a questo programma è stata la Messa di apertura, celebrata nel mattino di lunedì 2 settembre prima della partenza per Cesenatico a Cremona, nella chiesa della parrocchia di San Francesco d’Assisi, nel quartiere Zaist, alla presenza del vescovo Antonio Napolioni.

Insieme ai sacerdoti delle parrocchie dei ragazzi, monsignor Antonio ha salutato e dato la sua benedizione ai tanti partecipanti prima della partenza per la Casa Sant’Omobono. «Essere animatori è un fatto spirituale prima ancora che umano: siamo fatti per ricevere la potenza dello Spirito, così che la nostra anima impaurita diventi coraggiosa e aperta ad intuire qualcosa delle anime dei fratelli, e fare comunità».

Durante l’omelia il Vescovo ha poi sottolineato come l’amore di Dio può rendere ognuno un ri-animatore del mondo, nel servizio di Gesù: «Auguro a ciascuno di voi – ha detto – di mettervi in cammino personalmente, nella libertà e responsabilità della missione affidata nella vostra vita: non solo per un’estate, bensì in una stagione dopo l’altra della nostra vita».

 

L’omelia del vescovo Antonio Napolioni

 

Durante la preghiera dei fedeli il pensiero è andato proprio ai giovani partecipanti dell’edizione 2024 di “Giochiamoci i talenti”: presenti i grippi di Agnadello per la zona I; le unità pastorali di Casalmorano, Castelleone e Corte de’ Frati per la Zona II; Sant’Abbondio, San Sebastiano e le unità pastorali Madre di Speranza, Cittanova, Sant’Omobono, Don Primo Mazzolari e quella di San Felice e San Savino per la città di Cremona, insieme anche al gruppo dei seminaristi; i ragazzi e le ragazze delle unità pastorali Cafarnao, Monsignor Antonio Barosi e Malagnino per la Zona IV; Sabbioneta, Casalmaggiore, Viadana e Bozzolo per la Zona V.

Il programma delle tre giornate si articola sulle due proposte degli incontri di formazione e di laboratori didattici. I primi sono organizzati in due moduli dedicati allo stile e alle motivazioni alla base dell’animatore e sull’arte della relazione, “strumento” chiave del ruolo da apprendere o affinare. Le attività, invece, guidate da esperti saranno sul teatro, la danza e il circo: i ragazzi potranno a scelta frequentarne una al mattino e l’altra al pomeriggio. Al mattino ci sarà la Messa, mentre alla sera un momento di preghiera collettiva. 

Il senso di questa breve “scuola” è quindi comprendere che cosa significhi essere animatori sempre dietro a Gesù; il perché e in quale modo vivere questo impegno per tanti giovani. Domande al centro dell’esperienza biennale che – per il primo gruppo di animatori – si concluderà ad aprile 2025 con il laboratorio di terzo livello che misurerà le competenze acquisite con la preparazione del prossimo Grest.

«Il Grest – spiega il responsabile della Pastorale giovanile e della Federazione oratori don Francesco Fontana – resta, diciamo così, il termine paragone per l’impegno degli animatori. Il desiderio, però, è quello di offrire gli strumenti perché l’animazione non sia solo intrattenimento, ma sia una parte importante all’interno del progetto educativo in oratorio. Abbiamo a che fare con ragazzi “tutti interi” e dunque è importante che siano partecipi e coinvolti in tutti gli aspetti della loro capacità di espressione, di relazione e di impegno».

Jacopo Orlo
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C’è stata anche la città di Trieste, con uno sguardo rivolto alla rotta balcanica, tra le mete di #Cosebelle24, il progetto di esperienze estive proposte ad adolescenti, giovani, famiglie e adulti della diocesi di Cremona attraverso Caritas cremonese e alcune associazioni e realtà ecclesiali per poter vivere un periodo significativo di svago e di servizio. Continue reading »

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È in arrivo in tutte le parrocchie della diocesi, il nuovo numero del trimestrale Il Mosaico. La quinta edizione del periodico diocesano inaugura l’anno pastorale 2024/25 con un ampio approfondimento dedicato all’anno della preghiera che la Chiesa cremonese insieme a quella universale sta vivendo in questi mesi, in preparazione al Giubileo del 2025.

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La carità ha vinto la guerra è l’ultimo e più ampio libro di don Primo Mazzolari, scritto  tra il 1956 e il 1957. L’autore, però, non lo vide mai pubblicato. 

La decisione di censurare il libro non provenne dal Sant’Offizio e non aveva ragioni dottrinali, come accaduto in occasione delle altre condanne cadute sul parroco di  Bozzolo.

Questo è ciò che emerge dall’analisi dei documenti inediti consultati negli  archivi vaticani da Marta Margotti che ha curato la presentazione e l’edizione critica del  volume ora pubblicato dalle Dehoniane di Bologna. Mazzolari aveva ricevuto l’incarico dalla Pontificia opera di assistenza di descrivere in un volume le molteplici attività caritative dell’ente vaticano che distribuiva in tutta Italia ingentissimi aiuti provenienti  anche dall’estero. Il libro avrebbe dovuto intitolarsi La carità del papa, dato che doveva  essere un omaggio della Poa a papa Pacelli per i suoi 80 anni. 

La vicenda del libro scritto e non pubblicato è particolarmente intrigante e svela aspetti ancora poco conosciuti del cattolicesimo italiano del dopoguerra. 

Oltre alle traversie della pubblicazione, il libro di Mazzolari è però estremamente rilevante perché si presenta come un’ampia meditazione sulla misericordia di Dio e sulla  “perenne maternità della Chiesa”. La parte conclusiva è poi una rilettura dell’inno della  carità di san Paolo e un preoccupato appello alle ragioni della pace: per don Primo, la  carità era non soltanto una chiamata inevitabile per i cristiani, ma era anche il fondamento della pace, perché “per dove è passata la carità, ripassano a fatica i carri  armati”. 


Marta Margotti è docente di Storia contemporanea all’Università di Torino. Nei suoi studi si è occupata in particolare delle vicende del cattolicesimo italiano e francese. 

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Nelle giornate dal 10 al 17 agosto si è tenuto a Ravascletto (UD) il campo estivo diocesano dell’ACR dal titolo “Hai la mia parola”. Al centro delle attività di riflessione la storia di Geremia, inviato da Dio al popolo d’Israele per risvegliare la speranza in un tempo di angoscia. Nonostante le difficoltà, anche quando sembra che Dio abbandoni il popolo d’Israele la speranza si fa viva. Continue reading »

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Si avvia alla conclusione la mostra monografica del fotografo Paolo Mazzini intitolata “Tratti” che durante tutta l’estate ha raccolto l’apprezzamento di cremonesi e turisti che hanno varcato la soglia del Museo Diocesano.

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Un cammino di preghiera nella notte come occasione per riflettere sul proprio percorso di vita e di fede. Con questa intenzione si è svolta la tradizionale processione dell’immagine della Madonna della Fontana a Casalmaggiore nella serata di giovedì 15 agosto, solennità dell’Assunta. Un breve percorso di circa un chilometro e mezzo dalla chiesa di San Francesco al santuario mariano, alla luce dei flambeaux e sulle parole del Rosario pregato dal centinaio di fedeli partecipanti a questo appuntamento ormai consueto del territorio casalasco. Continue reading »

Jacopo Orlo
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«Maria quale segno di consolazione e di sicura speranza». È con questa consapevolezza, richiamata dal vescovo Antonio Napolioni, che giovedì 15 agosto è stata vissuta la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, che a Cremona ha un sapore speciale. Continue reading »

Luca Marca
TeleRadio Cremona Cittanova
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