Si tenuto martedì 30 aprile, presso l’auditorium Santa Croce di Casalmaggiore, l’incontro “Europa com’è, Europa che vogliamo” organizzato dal circolo ACLI locale. Relatore il prof. Filippo Pizzolato, docente di Diritto dello Stato preso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Milano, nonché uno dei maggiori esperti di questioni europee.
Presentato da Francesco Caffelli del circolo ACLI, il relatore ha avuto modo di analizzare le complesse questioni riguardanti il processo di unificazione europea, sottolineando l’inadeguatezza del dibattito pubblico, ridotto ad una disputa tra opposte fazioni Europa sì-Europa no, sovranisti contro federalisti.
Il prof. Pizzolato, stimolato dagli interventi dei presenti, ha invece sottolineato come la sfaccettata vicenda dell’integrazione europea possa essere risolta solamente accelerando i processi di armonizzazione delle varie istituzioni. «Se guardiamo in faccia i fallimenti dell’Unione Europea, dobbiamo ammettere che sono frutto di un’incompiutezza. Di Europa ce n’è troppo poca, non troppa!».
Eppure è inconfutabile che questa UE ha accumulato diversi fallimenti, soprattutto in settori che hanno rivelano le maggiori criticità quali le politiche di accoglienza, quelle economiche e la politica estera. Quest’ultima era, a ben vedere come è stato ricordato, già evidente nel dibattito sulla costituzione dell’allora Comunità Europea tra il segretario della Democrazia Cristiana e Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e il grande intellettuale cattolico Giuseppe Dossetti. Dibattito che non è mai stato risolto fino in fondo.
Il futuro dell’Europa, quindi, si gioca perseguendo la strada di un’integrazione per livelli successivi, ovvero la cosiddetta “Europa a due velocità”. Con quali criteri andrebbero individuati gli Stati componenti il nucleo centrale attorno al quale costruire la nuova Europa? Il criterio fondamentale, secondo il relatore, risiederebbe nella convinzione espressa dall’opinione pubblica dei singoli Stati rispetto al progetto di un’Europa più integrata.
Sara Pisani