Nuova tappa del cammino sinodale: ascolto e confronto all’ombra del Torrazzo

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Nella serata di venerdì 19 e nella mattinata di sabato 20 novembre presso la parrocchia della Beata Vergine di Caravaggio, nella periferia della città di Cremona, si è svolta la prima riunione sinodale della zona pastorale 3. La struttura della due giorni è stata quella già rodata nei due incontri precedenti di Mozzanica, per la zona 1, e di Soresina, per la zona 2.

L’assemblea riunita ha avuto modo di esprimersi attraverso l’utilizzo di diversi linguaggi e partendo da spunti di diversa portata, da quello musicale a quello più classicamente dialogato, fino a quello illustrativo.

Dallo spunto musicale l’assemblea ha raccolto spunti di tenerezza, di una presenza altra da sé che non trova il suo fondamento nell’egoismo, ma nella relazione che è coralità, presenza di chi ti conduce con amorevolezza, lascandoti sempre libero di poter orientare il cammino ma che non ti lascia solo; è, quindi, libertà che non prevarica, che sa captare le esigenze, le sa accogliere e le sa accompagnare. Si può ricavare l’immagine di un “io” che in sé ha la sua struttura, ma che vive orientato all’altro in un rapporto che vive del rapporto che il Signore ha con ogni uomo.

Attraverso il linguaggio dell’immagine l’assemblea divisa in piccoli gruppi ha avuto la possibilità di esprimere quale sia la percezione di Chiesa che attualmente viene percepita o, anche, in quale modo venga vissuto il rapporto dei cristiani stessi con la Chiesa. Dopo un rapido momento per la produzione di uno schizzo durante il dialogo all’interno del gruppo, il vescovo Antonio ha riletto le immagini che sono state prodotte condividendole con l’intera assemblea. Nonostante il poco tempo a disposizione, le immagini hanno espresso stili molto diversi e anche visioni di Chiesa e appartenenza ad essa molto diverse. Infatti, spesso è stata rappresentata attraverso l’edifico chiesa caratterizzato talvolta da un’apertura volta all’incontro con l’altro e alla testimonianza, talvolta da una chiusura in se stessa da alti recinti o gruppi chiusi, esclusivi. Eloquenti e che aprono a molti interrogativi sono stati anche le rappresentazioni della vecchia stampella, del bambino incatenato a una grossa palla interpretabile come il mondo, o dall’ambulanza che si dirige verso una fitta nebbia oltre la quale si trova la croce del Signore Gesù.

Il dialogo all’interno dei gruppi di confronto è stato guidato prima dal testo biblico di Giosuè e poi dai dieci nuclei tematici nei quali verrà suddivisa la discussione sinodale. Dal confronto nei gruppi emerge come il cambiamento possa fare paura, ma che, allo stesso tempo, la storia della salvezza dipenda anche dalle scelte di ognuno, in quanto assume le tante facce che incontriamo e che non sempre siamo in grado di apprezzare. Quindi il desiderio di un rinnovato affidamento allo Spirito per affidare il proprio agire e la Chiesa al Signore, da cui viene l’agire di ognuno che è chiamato a operare per quello che è, dove si trova. Così nasce e si rinsalda la spinta verso un incontro anche nei confronti di chi è vicino ma che, a volte non conosciamo, capaci di ascolto, approfondimento e di approvvigionamento alla sorgente. Un ascolto che deve essere attento, capace di incontrare tutti, anche con linguaggi diversi da quelli a cui siamo abituati “da sempre” e che porti a una partecipazione attiva, una testimonianza incarnata. Tutto questo non può essere Chiesa se, però, si trascura il fatto che la diversità e anche la possibile contraddittorietà di questi aspetti ha un punto di unione al suo vertice che è Gesù Cristo.

L’ascolto diventa quella dimensione che ogni cristiano, ogni uomo, deve recuperare. È un metodo, ma anche la nostra identità, è cura di un corpo, di una Persona con cui si cammina e si vive.

Per esercitare questo ascolto, due sono gli appuntamenti che coinvolgeranno ogni parrocchia o unità pastorale entro febbraio 2022. Un primo momento da vivere in stile sinodale all’interno del consiglio pastorale o di un gruppo parrocchiale e un secondo più di frontiera, che rappresenti un aspetto non ordinario della parrocchia in cui ci si possa confrontare su almeno uno dei dieci nuclei tematici proposti.

Un’ulteriore anticipazione rivolta dal vescovo alla città è stato il pensiero alla visita pastorale che dal prossimo gennaio ne coinvolgerà in modo particolare parrocchie e unità pastorali. Il compito affidato dal vescovo ai presenti e alle loro comunità è quello di iniziare a ripensarsi per poter diventare una Chiesa di città. Una Chiesa che possa riunire i diversi “tipi” presenti sul territorio, individuati in cinque categorie: le parrocchie, i movimenti e le associazioni, i religiosi, il vescovo e le organizzazioni diocesane e i singoli, affinché possano guardare insieme al futuro senza trascurare nessun pezzo di vita pensando che se ne occupi qualcun altro. L’invito che ne nasce è quello di ritrovarsi, terminata la visita pastorale in tutta la città, per condividere questi pensieri e iniziare a intuire un percorso da seguire per vivere sempre meglio la comunione e la missione.

Gli incontri zonali del Sinodo guidati dal vescovo proseguono venerdì 26 novembre e sabato 27 a Sospiro per la Zona pastorale 3.