Sono stati cinquanta i giovani tra i 19 e i 30 anni della diocesi di Cremona che hanno partecipato al campo dell’AC a Sonico, nel Bresciano, nel fine settimana dal 30 settembre al 2 ottobre. Accompagnati dall’assistente diocesano giovani don Michele Martinelli, hanno riflettuto sulle Virtù teologali.
Le riflessioni sono partite da alcune domande: Fede, Speranza, Carità sono solo parole? Sono troppo “alte”, complesse o lontane per un giovane di oggi? La risposta alla domanda iniziale è stata: no. Le virtù sono ciò a cui tutti – giovani o adulti – dovrebbero tendere. Sono il motore della vita. Non si è trattato di una riflessione superficiale, ma un calarsi dentro il significato più vero di queste parole, un tempo per interrogarsi e crescere. Durante i tre giorni sono intervenuti alcuni testimoni che hanno affrontato le diverse virtù declinandole nelle proprie esperienze di vita.
La Fede è un dono del quale avere cura, la Speranza è uno “stile di vita” da allenare, la Carità è ciò che dà senso alla vita. Certo, a parole tutto è semplice, ma nella realtà… è davvero possibile viverle pienamente? Le persone incontrate sono risultati esempi viventi che Fede, Speranza, Carità sono strumenti concreti che permettono di realizzare qualcosa di buono, sono salvagenti che tengono a galla nelle tempeste che si attraversano, sono luce che indica la strada. I giovani di AC hanno conosciuto Andrè e Daniele che, grazie a Fortunato e alla sua casa-famiglia (perché a lui non piace chiamarla comunità), combattono la tossicodipendenza. E poi hanno ascoltato la storia di Valerio, innamoratissimo papà adottivo. Non supereroi, ma persone reali; esperienze vere, faticose, dolorose, ma allo stesso tempo generatrici di amore e bellezza.
I giovani presenti hanno passato del tempo insieme nel quale hanno condiviso momenti di gioia, di canto, di gioco, di ascolto e di preghiera. Ognuno con il proprio bagaglio di esperienze, il proprio carattere e personalità, ma accomunati dal desiderio – a volte velato, a volte dirompente – di vivere in modo autentico e pieno la propria vocazione e la propria giovinezza.