Santa Teresa, la “scienza dell’amore” che spalanca la bellezza

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Una donna, una monaca che ha attraversato il suo tempo per uscirne trasfigurata tanto da farsi “eco creante”. Teresa di Lisieux, dottore della Chiesa, è una figura affascinante tracciata con rigore giovedì 23 marzo pomeriggio, presso l’aula Magna dell’Università Cattolica di Cremona, da Madre Cristiana Dobner, Carmelitana Scalza che ha studiato i suoi scritti e la sua figura nel complesso. E fatta risaltare nella sua capacità di contagiare gli altri da Arnoldo Mosca Mondadori, promotore della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti intervenuto al convegno a cui ha presenziato e dato il suo contributo anche il vescovo Antonio Napolioni. A moderare mons. Francesco Follo, fino al 2022 osservatore permanente della Santa sede presso l’Unesco.

Si è trattato di uno dei 3 appuntamenti dal titolo “Teresa di Lisieux. La saggezza dell’amore” organizzati in occasione del 150° anniversario della nascita della Santa francese (1873-2023) con il patrocinio della Diocesi di Cremona, della Commissione nazionale italiana per l’Unesco e della Pontificia facoltà teologica Teresianum di Roma.

Un pomeriggio intenso, aperto dalla serietà quasi scientifica della esposizione di Madre Dobner, ricca di citazioni e costruita per portare avanti la tesi di una donna, Teresa, figlia del suo tempo“vissuta in un periodo storico che, troppo spesso, viene lasciato sullo sfondo, oppure semplicemente eliminato” ma contestualmente capace di superare difficoltà e crisi dell’epoca per uscirne con una creatività contagiosa, figlia dello Spirito.  La riflessione ha preso le mosse dai “numerosi testi scritti” da Teresa, testi che hanno avuto una diffusione “tale da far impallidire i più quotati best seller” per arrivare alla “scienza dell’amore” ciò che le ha consentito di attraversare “il tunnel del suo tempo” e che risulta consolante per l’uomo di oggi, immerso in un tunnel simile, in un tempo dove l’assenza di Dio ( per Teresa simboleggiata da una cultura che va da Schiller a Nietzsche, passando per Russel, Rilke e Tolstoj) si fa palpabile ma dove la speranza è segnata da testimonianze di santi straordinari anche nella quotidianità di un semplice monastero di Normandia.

 

Ascolta l’intervento di madre Cristiana Dobner

Il testo della relazione di madre Cristiana Dobner

 

E la “semplicità disarmante” di Teresa capace di “spalancare l’abisso della bellezza”, come ha dichiarato il Vescovo Napolioni, si è tramutata in una coinvolgente testimonianza di fede da parte di Arnoldo Mosca Mondadori. Teresa ha concretizzato “la sete di cibo dell’anima”, ha diffuso “la luce dell’Eucarestia” davanti a cui le parole non bastano ed è opportuno lasciar spazio alla musica. Ed è così che a diffondere nell’aula magna del monastero di Santa Monica una musica importante, come quella di Bach, è intervenuto il violoncellista Issei Watanabe. In mano un violoncello costruito con il legno dei barconi che hanno portato sulle spiagge della nostra Italia, speranza ma anche dolore e morte. Note ascoltate in un silenzio dove la meditazione dei presenti ha preso corpo.

 

Ascolta l’intervento di Arnoldo Mosca Mondadori

Inaugurata in Battistero la mostra su santa Teresa di Lisieux