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Rispondendo ad un invito del Circolo delle Acli e della sezione Anpc di Cassano d’Adda, un centinaio di persone, nella serata di giovedì 22 settembre, hanno partecipato al confronto e alla discussione tra generazioni con il presidente nazionale delle Acli Emiliano Manfredonia, la presidente nazionale dell’Anpc Mariapia Garavaglia e i giovani delle Acli di Milano. La serata ha avuto inizio con un tributo Teresio Olivelli e Cesare Bettini. Due giovani di 27 e 21 anni che nel 1943 fecero scelte differenti, ma entrambe chiare e definitive. Scelte di vita.

E Olivelli la vita ce l’ha lasciata. Ha rinnegato il fascismo ed è stato coerente fino in fondo con la sua scelta d’essere difensore dei deboli. Al punto che, in ragione della fede che l’ha guidato, ha visto il riconoscimento della Chiesa cattolica, che nel 2018 l’ha proclamato beato.

Anche Bettini, cassanese, giovanissimo, ha fatto la sua scelta: la scelta della lotta armata come partigiano e poi, a guerra finita, il suo reinserimento nella quotidianità, come maestro elementare a Cassano d’Adda, con un importante impegno nella vita sociale e religiosa.

Lo stimolo a organizzare una serata di confronto tra generazioni a partire dal filo della memoria è nato da quanto elaborato in un laboratorio realizzato dalle Acli nazionali – dal titolo “Generi e generazioni” – per far nascere il bisogno di imparare a lavorare insieme, tra generazioni, con i giovani: insieme lavorare per una società più giusta. Come ha sottolineato il presidente Manfredonia in un suo passaggio: «I valori profondi di chi si impegnò nella Resistenza vivono ancora oggi nella nostra Costituzione, perché siamo chiamati anche noi a costruire un mondo più giusto, in cui la guerra sia bandita, in cui sia bandito lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Come 80 anni fa, all’origine di tutto c’è una scelta. Tramandare il senso di questa scelta è il lascito più importante per le nuove generazioni».

Si è parlato anche di impegno in politica e la presidente Garavaglia, rivolgendosi a una giovane aclista che ha espresso la «paura della politica», ha evidenziato che la politica è il modo più importante per realizzare ciò che riteniamo giusto, cambiando quanto non si rifà ai valori di giustizia, solidarietà e amore per tutti, soprattutto per gli ultimi, che hanno spinto i “giovani del ’43” a offrire la propria vita.

Queste le premesse con le quali si è voluto gettare un ponte tra passato e presente, tra le scelte che hanno fatto i giovani di quel tempo e le scelte che devono fare oggi i giovani, passando per le scelte di tutte le generazioni che oggi compongono la società. Tutto questo può avere compimento pieno se il confronto aperto, sincero e costruttivo tra generazioni genera anche l’essere insieme a operare per il bene della società, come ieri anche oggi e domani.

Con questo spirito Acli, Anpc e Giovani della Acli di Milano hanno lavorato insieme alla realizzazione di questa serata. Confronto sui temi, confronto tra generazioni, ma anche operare insieme per dire nei fatti che insieme si vuole rendere migliore la società e il mondo che si abita.

Sandro Valtorta
Acli Circolo “Ghidini e Bonomi” APS di Cassano d’Adda