Fragili e resistenti: nel nuovo Mosaico le voci delle famiglie in una società che cambia

È in distribuzione in allegato ai bollettini parrocchiali il nuovo numero del trimestrale diocesano

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È in distribuzione in questi giorni che precedono le festività natalizie il secondo numero de Il Mosaico, il trimestrale diocesano che dallo scorso settembre accompagna i momenti forti dell’anno con quattro uscite abbinate, su tutto il territorio diocesano, ai bollettini delle parrocchie, che in occasione del Natale – come da consolidata tradizione – raggiungono decine di migliaia di famiglie grazie all’impegno di parrocchie e volontari nella distribuzione porta a porta, quale segno di presenza e vicinanza, ma anche come occasione di condivisione di riflessioni e notizie.

Proprio la famiglia e le famiglie sono il tema di copertina di questa seconda edizione del trimestrale: «Fragili e resistenti – si legge nell’introduzione a pagina 2 – ciascuna unica e tutte in cerca di connessioni capaci di essere originarie, ma anche originali. Le nostre famiglie accolgono la sfida di un tempo frenetico che stritola le relazioni con la loro capacità di accogliere, ricucire, adattarsi e generare. Nella società e nella Chiesa, è dalla “cellula fondamentale” che il cambiamento trova senso».

Uno sguardo aperto sulla società e sulla cultura di quella che qualcuno definisce «era post-familiare», ma che in realtà non intacca le radici più profonde di quel «codice genetico» unico e irripetibile – come scrive nel suo articolo Francesco Belletti, direttore del Centro internazionale studi famiglia – «che contrasta il feroce individualismo consumista oggi prevalente» e che «“resiste” nel vivo delle loro relazioni, nella trasmissione intergenerazionale di valori e stili di vita pro-sociali, nella disponibilità a farsi carico anche di altri, nella consapevolezza di essere “cellula fondamentale della società”».

Una prospettiva – tra la grotta di Betlemme e le piazze delle nostre città e dei nostri paesi – da cui muove anche lo sguardo del vescovo Antonio Napolioni che proprio a Il Mosaico affida il suo messaggio di Natale: «Quante famiglie che non fanno notizia, perché umili e sane, sono la buona notizia seminata nelle pieghe della realtà, dove fanno echeggiare e riflettere l’amore stesso di Dio». Sono buone notizie nella fedeltà quotidiana a una scelta, ma anche nella sofferenza che a fatica si rimargina. Ne parlano le coppie di separati, divorziati e in un nuova unione che nei percorsi diocesani hanno ritrovato spazio e accoglienza. Voci che si uniscono a quelle di chi accompagna ogni anno 300 giovani coppie verso il matrimonio, a quelle di famiglie che vivono un’esperienza di co-housing con l’associazione Mondo di comunità e famiglia, a quelle dell’associazione Famiglia Buona Novella che accompagna i più giovani nei primi passi della vita di coppia, a quelle di genitori, sposi, sacerdoti e religiosi che si incontrano in Seminario, nuova «casa diocesana delle vocazioni».

«La famiglia di Nazareth – conclude nel suo messaggio natalizio il vescovo Napolioni – ci accompagna e ci incoraggia, con la sua vicenda per nulla “da Mulino Bianco” e tanto vicina alle sfide che genitori e figli devono affrontare in ogni tempo. Dio la abita, con discrezione e amore, e abita anche le nostre famiglie più sbrindellate, l’intera famiglia ecclesiale e umana, che stenta a imboccare con umile coraggio le vie della pace e della solidarietà».

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Come tessere di un Mosaico. Un nuovo trimestrale per raccontare la Chiesa cremonese

TeleRadio Cremona Cittanova