Domenica con la Tavola della pace visita alla casa natale di don Mazzolari

Il ritrovo alle 16 davanti alla chiesa parrocchiale del Boschetto, per raggiungere quindi cascina San Colombano nel segno dell'evento "Gaza: tu non uccidere!"
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In occasione del 134° anniversario della nascita di don Primo Mazzolari, la Tavola della pace di Cremona organizza nel pomeriggio di domenica 14 gennaio a Cremona a visita alla cascina natale, al Boschetto, «per ricordare e riconoscere più attuale che mai – spiegano gli organizzatori – il suo insegnamento pacifista di totale delegittimazione di ogni tipo di guerra, di ogni tipo di violenza che sia promossa e organizzata da uno Stato o da un gruppo terroristico. Un insegnamento evangelico e laico che smaschera l’uso blasfemo di utilizzare Dio e la stessa religione di appartenenza per contrapporsi ad altre fedi e ad altri popoli e schiacciarli con la violenza delle armi». «I massacri compiuti da Hamas in nome dello Stato Islamico, i massacri compiuti nella striscia di Gaza dall’esercito di Israele con l’idea di cacciare i palestinesi da una terra che ritengono appartenga tutta agli ebrei per diritto divino – prosegue la nota della Tavola della pace di Cremona – sono la tragica dimostrazione che siamo ancora sotto il tallone della legge del taglione, dell’occhio per occhio, dente per dente; anzi, peggio, siamo ancora sotto l’arrogante e stupida pretesa reazionaria e razzista, del “Gott mit uns” (“Dio è con noi”). Come se Cristo non fosse mai nato, il Vangelo mai predicato inaugurando una nuova storia del cammino umano; come se l’Occidente e poi la Comunità internazionale non avessero maturato il principio dell’uguale dignità dei popoli, del loro diritto alla libertà e all’autodeterminazione, del superamento della logica del nemico e del diritto all’uso della forza sostituendoli con il primato del diritto internazionale e con la soluzione politica e diplomatica dei conflitti».

«Dieci anni prima della nascita di Primo Mazzolari – ricordano i promotori dell’iniziativa – usciva un grande romanzo di Fjodor Dostoevskij, I fratelli Karamazov, che conteneva la Leggenda del Grande Inquisitore. Nella leggenda, raccontata dall’ateo Ivan Karamazov, Dostoevskij immagina che Gesù riappaia a Siviglia ai tempi della Santa Inquisizione e venga imprigionato come eretico. Le accuse che gli rivolge il Grande Inquisitore sono le accuse che ancora oggi i sistemi di dominio basati sulla potenza delle armi e sul controllo delle appartenenze etniche e religiose rivolgono contro chi vuole esercitare il dono terribile della libertà: “perché sei tornato? Non sai che l’unico ordine possibile è il nostro? Tu vuoi andare nel mondo e ci vai a mani vuote, con la promessa di una libertà che gli uomini, nella loro semplicità e nel loro disordine innato non possono neppure concepire… Noi abbiamo corretto la Tua opera …e gli uomini si sono rallegrati che finalmente il loro cuore  sia stato liberato da un dono così terribile”. Ecco, nel mondo di oggi stanno vincendo ovunque coloro che negano a popoli e minoranze il “dono terribile della libertà”, insomma si stanno affermando i grandi e piccoli “correttori” dei processi di libertà e di liberazione delle coscienze e dei popoli perché hanno scelto di riarmarsi per imporre con la forza tecnologica e militare la loro idea di ordine, decisi ad allargare il loro controllo su territori e risorse, a perpetuare il sistema delle loro convenienze economiche e finanziarie. Si chiamino Russia, si chiamino Israele, si chiamino Turchia o Arabia Saudita, si chiamino Iran o Corea del Nord, si chiamino Stati Uniti, la logica di potenza e sopraffazione è la stessa; la logica militarista, nazionalista, razzista è la stessa; come è la stessa logica di subalternità alla potenza egemone quella dimostrata da Unione Europea e Ucraina nel farsi trascinare in una guerra per procura e senza fine».

«Per queste ragioni – spiegano dalla Tavola della pace di Cremona – dedichiamo l’incontro di domenica 14 gennaio in cascina, aperto a tutti, al genocidio in atto a Gaza che non si riesce a fermare, a “Gaza: Tu non uccidere!” attualizzando così quel piccolo straordinario libro scritto da don Primo Mazzolari e pubblicato anonimo per evitare provvedimenti ecclesiastici nel 1955 dal titolo “Tu non uccidere!”, il suo “ manifesto” pacifista. In quello scritto Mazzolari non solo considera le guerre “un susseguirsi di fratricidi, catene di violenza, antistoria”, ma critica tutto ciò che le prepara: “deploriamo e condanniamo tutto ciò che ha preparato, favorito e irrigidito  la politica dei blocchi politico-militari, dalla propaganda a qualsiasi armamento. L’estrema loro pericolosità è legata al fatto che vengono murati idee e principi, sentimenti e rivendicazioni umanissime: giustizia, libertà, religione, persona umana, povera gente, lavoratori, pace, patria, progresso”. Liberare dalla prigione in cui nazionalismi, fanatismi, opportunismi hanno murato idee e principi, sentimenti e rivendicazioni umanissime è il compito principale dei costruttori di pace a Cremona e in Italia, ovunque nel mondo».

L’appuntamento è per le ore 16 con ritrovo davanti alla chiesa parrocchiale del Boschetto, per raggiungere e far visita, alle 16.30, la cascina San Colombano, dove don Mazzolari nacque il 13 gennaio 1890.