Unità pastorale San Vincenzo Grossi: la visita del Vescovo per «essere più cristiani»

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Essere più cristiani. È questo il concetto chiave che ha accompagnato la Visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni, nel fine settimana dal 16 al 18 febbraio, nelle comunità dell’unità pastorale “San Vincenzo Grossi” (Vicomoscano, Casalbellotto, Quattrocase e Fossacaprara). Un programma nel quale il vescovo «si è messo all’ascolto in modo delicato entrando in contatto con le persone – commenta il parroco don Anton Jicmon – trovando le parole giuste per incoraggiarci nelle diverse realtà che ha incontrato».

Nei colloqui avuti con i volontari dei vari ambiti parrocchiali è emerso l’interesse del vescovo nei confronti dei vari gruppi, sottolineando comunque l’importanza di essere cristiani giorno per giorno con la propria testimonianza e senza perdere di vista la Parola di Dio. «Come nel caso della lectio divina sul Vangelo della I domenica di Quaresima, nell’incontro con gli operatori pastorali, con l’esposizione dell’Eucarestia dopo una meditazione personale e di confronto reciproco», racconta ancora il parroco. O ancora, «l’importanza di vivere esperienze condivise in oratorio, nell’affrontare le sfide e difficoltà della fede e della Chiesa con i ragazzi delle superiori». Con i ragazzi delle medie il vescovo si è prestato alle numerose domande sulla vita del “capo” della Diocesi e sulla sua storia personale. Mentre con i bambini delle elementari e le rispettive famiglie Napolioni ha voluto ribadire il tema dell’affetto reciproco. Ai catechisti, infine, ha ricordato come trasmettere alle giovani generazioni e alle rispettive famiglie la fede cristiana: «contagiarli e trascinarli con l’esperienza personale e quotidiana». In sostanza, come ha detto lo stesso vescovo, «abbiamo vissuto momenti di dialogo e con bambini e adulti arrivando a sfiorare il mistero grande di Dio presente in mezzo a noi».

Oltre agli incontri con i collaboratori parrocchiali e i fedeli delle rispettive comunità, tra i momenti più significativi della visita pastorale ci sono stati anche gli appuntamenti con alcune realtà dell’imprenditoria e del volontariato presenti sul territorio casalasco. Negli appuntamenti con le ditte Emiliana Parati e della La Briantina, ad esempio, il vescovo ha affrontato il tema della dignità del lavoro, ricordando agli operai o ai dipendenti come è possibile ricercare l’esperienza religiosa anche nelle attività di ogni giorno. Importanti anche le visite alle realtà dell’associazionismo come il Gruppo Emergenti di Quattrocase, i membri di Oltrefossa di Fossacaprara e i volontari della Caritas di Casalbellotto, nei quali il vescovo ha ascoltato le motivazioni alla base del loro impegno e il tentativo di creare un luogo di ritrovo o iniziative come feste o strutture dove creare un senso di appartenenza in un territorio sempre più povero di abitanti. Senza dimenticare la visita agli alunni della scuola di Vicomoscano, agli ammalati e a don Piergiorgio Poli (sacerdote originario di Casalbellotto); con quest’ultimo ha voluto ascoltare la sua particolare storia «e ringraziarlo per il servizio di collaborazione nelle nostre parrocchie», ricorda don Jicmon.

 

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A conclusione della Visita pastorale il vescovo ha presieduto domenica mattina la Messa delle 11 nella chiesa di S. Pietro Apostolo, a Vicomoscano, trasmessa in diretta tv su Cremona1 e in streaming sui canali web diocesani. Nell’occasione ha ringraziato le parrocchie per l’accoglienza e le esperienze vissute nel fine settimana. «Abbiamo sperimentato in questi giorni il desiderio di bene che ha prevalso sulla paura – ha detto Napolioni durante l’omelia –. Ho sentito più entusiasmo che terrore: cerchiamo di far crescere ancora di più questo seme buono, unendoci a Cristo nel deserto; non solo come luogo della prova ma dell’intimità, del silenzio, del fidanzamento». L’invito del vescovo, dunque, al termine della visita pastorale dev’essere quello di «essere più cristiani, più di Gesù, conoscerlo e stringerci di più a lui. Fare le tante cose belle tra oratorio, famiglie e feste, ma sapendo riconoscere il vero protagonista, il perché di questo nostro radunarsi: e il Suo essere presente nella relazione reciproca».   

 

Il video integrale della celebrazione 

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