Il vescovo nell’azione liturgica del Venerdì Santo: «L’unicità del “Passio” illumini e metta ordine nelle nostre passioni»

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Da antica tradizione – ricorda la guida in Cattedrale– dal Giovedì santo fino alla solenne Veglia di Pasqua la Chiesa non celebra l’Eucaristia.

Nella sera del Venerdì l’assemblea dei cristiani si radunano intorno alla Parola di Dio per ricordare la Passione e morte di Gesù. La lettura della Parola di Dio, l’adorazione della croce, la comunione Eucaristica sono i tre momenti che scandiscono l’azione liturgica del venerdì Santo in Cattedrale.

I fedeli in ginocchio accolgono la processione di ingresso del vescovo Napolioni, accompagnato dal vescovo emerito Lafranconi,  dai canonici del Capitolo e dal diacono Valerio Lazzari. «È il silenzio dell’Uomo che conosce il suo peccato e la sua miseria –  che si prepara a riconoscere le meraviglie delle opere di Dio». La celebrazione si apre con il Vescovo  prostrato con il volto a terra davanti all’altare.

Quindi la prima parte della celebrazione, con la proclamazione di brani dal libro di Isaia e dalla Lettera agli Ebrei prima della lettura Passione secondo Giovanni. «Il Passio» come viene chiamato nella tradizione latina questo decisivo brano evangelico. «Non “il racconto della Passione” – ha invitato riflettere il vescovo aprendo la sua omelia – perché sono tanti i racconti, tante le passioni, le sofferenze nella storia», mentre è unica la passione di Cristo « Passio perché la sua unicità illumini, trasfiguri e metta ordine nelle nostre passioni», ha aggiunto. «E quanto è necessario, questo Vangelo, il più impensabile, scandaloso; il cuore del Vangelo, il cuore stesso di Dio che si spacca per noi nel  sacrificio del Figlio su questa croce che spicca ovunque, perché non la dimentichiamo mai».

 

L’omelia del vescovo Napolioni

Nella sua riflessione monsignor Napolioni ha guidato lo sguardo dei fedeli verso gli affreschi del grande ciclo pittorico della Cattedrale: «Non sono solo affreschi – ha osservato – sono finestre, perché ciò che è raffigurato avviene anche fuori. E continua ad avvenire: quanti delitti di stato, quante pene capitali, quanto sfogo di violenza, quanto uso blasfemo del nome di Dio per generare odio e morte… Eppure quanta presenza nascosta dello Spirito del Signore negli umili e nei semplici: quanto amore, cura, tenerezza che permettono alle ferite di essere rimarginate e alla vita di rifiorire».

Questo il cuore della Passione di Gesù, ricordato nel silenzio vivo del Venerdì: «Ci sono passioni distruttive, seduttive, ossessive, egoistiche da combattere e far morire in noi». Ma – ha sottolineato il vescovo –  ci sono anche «passioni da far risorgere e diffondere: la passione per il bene, per la vita, per i piccoli, per il futuro. Nel Passio – ha quindi concluso – c’è tanta morte, ma c’è tanta più vita. Questa sera mettiamo le nostre piccole passioni nelle sue mani, perché le rimpasti con il suo sangue e con l’acqua che sgorga dal suo costato, e faccia di noi il suo Corpo »

Quel corpo che, appeso alla croce che fa il suo ingresso dal centro della Cattedrale per essere venerata dal suo popolo in preghiera. Per tre volte il vescovo la solleva chiamando, secondo al liturgia, alla adorazione: «Ecco legno della croce, al quale fu appeso il Cristo salvatore del mondo».

È lui il primo a baciare il crocifisso, seguito dai concelebranti e da tutti i fedeli in silenziosa processione.

L’azione liturgica del Venerdì Santo, durante la quale si sono raccolte offerte per il sostegno alle comunità cattoliche della terra Santa, è poi proseguita con la distribuzione del Pane Eucaristico consacrato durante la Messa del Giovedì Santo e riposto nell’altare dell’Adorazione, prima dell’uscita silenziosa dalla Cattedrale, da cui partirà in serata (alle 21.00) la processione cittadina con la reliquia della Sacra Spina guidata dal vescovo Napolioni e trasmessa in diretta streaming sui canali web e social della Diocesi di Cremona e in tv su Cremona 1.

 

Il video integrale della Azione Liturgica

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