A Piccola Betania festa per i 30 anni della dedicazione della chiesa

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«Nell’esperienza della Chiesa credo che ricordare la consacrazione di un luogo significhi rinnovare in noi quel mistero e quella riconoscenza di Dio che vuole abitare non solo tra noi ma anche in noi». Con queste parole cariche di riconoscenza e commozione don Elio Culpo, durante la Messa di domenica 6 ottobre, ha celebrato il trentesimo anniversario della dedicazione del tempio-chiesa del centro di spiritualità e accoglienza Piccola Betania alla Badìa di Bozzolo.

Più di un centinaio di fedeli hanno partecipato alla liturgia – concelebrata dal neoparroco di Bozzolo don Francesco Cortellini e da padre Vittorio Bongiovanni, missionario saveriano in Sierra Leone originario del paese – durante la quale sono stati ricordati e ringraziati «quanti hanno donato nella generosità il tempo e il sostegno per realizzare questo centro», ha detto don Culpo.

«Grazie per aver voluto essere qui presenti a condividere questa realtà stupenda di riconoscenza verso il Signore – ha proseguito il sacerdote, presidente dell’associazione Piccola Betania alla Badia e cappellano dell’ospedale locale – che si fa riconoscenza anche verso di voi e verso quanti hanno lavorato e donato perché questo si realizzasse. E diventa anche speranza, affinché ciascuno di noi possa farsi spazio negli altri nella quotidianità così come avvenne per Maria».

Il centro, costruito nella campagna bozzolese dal 2 ottobre del 1988, ha visto poi la consacrazione della piccola chiesa nello stile di una grotta semplice ed essenziale nel 1994 con l’allora vescovo Giulio Nicolini, ed è stata dedicata ai santi Marta, Lazzaro e Maria di Betania.

«È bello che Piccola Betania sia un serbatoio di parole buone: sono le parole del Vangelo e di Maria che ha scelto di voler ascoltare – ha detto don Cortellini al termine della celebrazione –. Qui potremo sempre trovare per ciascuno di noi – e anche orgogliosamente per la nostra parrocchia –, una realtà in cui riempirsi di parole buone che possano portare contaminazione positiva nella nostra vita. Grazie a don Elio per questo regalo prezioso per la nostra comunità e la nostra diocesi; come ogni regalo merita di essere accolto e “utilizzato” per portare bene agli altri».

Anche padre Bongiovanni ha voluto ringraziare e condividere la storia di quasi cinquant’anni che lega la Comunità guidata da don Culpo alla sua missione in Sierra Leone di far studiare un ragazzo africano nella sua terra natìa: «Sono qui per dirvi grazie per ciò che avete fatto e per la salute che mi avete dato con la preghiera; vi sono riconoscente per avermi aiutato a mandare a scuola quasi 400 bambini che adesso sono cresciuti e grati per questa possibilità».

Jacopo Orlo
TeleRadio Cremona Cittanova
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