Anche nella Bergamasca la prima comunità energetica rinnovabile del progetto diocesano

Nel pomeriggio di venerdì 29 novembre in Comune a Caravaggio la costituzione della "Fondazione Cer Fonte Ets". Coinvolti i Comuni di Caravaggio e Fornovo San Giovanni, le parrocchie di Caravaggio, Masano, Fornovo San Giovanni e Vailate, la Fondazione "Don Pidrì e Don Pierino" in Caravaggio e la Fondazione Asilo infantile "Don Arturo Bietti" in Fornovo San Giovanni.

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Nel pomeriggio di venerdì 29 novembre presso la sala municipale del Comune di Caravaggio è stata costituita, davanti al notaio Laura Genio, la fondazione di partecipazione denominata “Fondazione CER Fonte ETS” per la gestione della comunità energetica rinnovabile (CER) che si sviluppa su un territorio sovra comunale sotteso alla cabina elettrica primaria ubicata nel Comune di Caravaggio.

Otto i soci fondatori: i Comuni di Caravaggio e Fornovo San Giovanni, le parrocchie di Caravaggio, Masano, Fornovo San Giovanni e Vailate, la Fondazione “Don Pidrì e Don Pierino” in Caravaggio e la Fondazione Asilo infantile “Don Arturo Bietti” in Fornovo San Giovanni.

All’atto costitutivo, i soci fondatori hanno nominato i seguenti consiglieri: Giorgio Luigi Rigamonti (presidente), Giancarlo Piana, Antonio Frigerio, Gloriano Galleani e Sara Moleri. Inoltre i soci fondatori hanno nominato Daniela Nava in qualità di sindaco con funzioni di revisore legale dei conti.

Un ulteriore ufficializzazione avverrà nei prossimi giorni a Soresina. In totale le prime Cer del progetto diocesano vedono il coinvolgimento di 72 Enti, di cui 27 Comuni, 27 Parrocchie e 18 ETS. Nelle scorse settimane hanno preso vita:

  • “Fondazione CER Soresina – San Bassano ETS” con sede a Soresina costituita da 6 Enti sottesi alla medesima cabina primaria: 2 Comuni, 2 Parrocchie, 2 ETS;
  • “Fondazione Comunità Energetica Rinnovabile Solidale Elettra ETS”” con sede a Castelverde costituita da 13 Enti sottesi su due cabine primarie: 7 Comuni, 4 Parrocchie, 2 ETS;
  • “Fondazione CER Postumia ETS” con sede a Sospiro costituita da 15 Enti sottesi a due cabine primarie: 6 Comuni, 5 Parrocchie, 4 ETS;
  • “Fondazione CER T.O.P. Energie ETS” con sede a Gussola costituita da 14 Enti sottesi a due cabine primarie: 6 Comuni, 5 Parrocchie, 3 ETS;
  • “Fondazione CER casalasco viadanese ETS” con sede a Viadana costituita da 16 Enti sottesi a tre cabine primarie: 4 Comuni, 7 Parrocchie, 5 ETS.

 

 

Cos’è una Comunità Energetica Rinnovabile (CER)

La Comunità Energetica Rinnovabile (CER) è un nuovo istituto giuridico introdotto dalla legislazione dell’Unione europea (Direttiva UE 2028/2001) e recepito nell’ordinamento del nostro Paese con il D.Lgs 199/2021 e successivi decreti e regolamenti.

Il decreto ministeriale n.414 del 7/12/2023 del MASE ha dato attuazione al decreto legislativo n. 199/2021, disciplinando le modalità di incentivazione per sostenere l’energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili inseriti in configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile di cui all’articolo 2, comma 1, lettera h), e definendo criteri e modalità per la concessione dei contributi previsti dalla Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2 (Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (d’ora in avanti PNRR).

Mediante la costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile è possibile produrre, immagazzinare, consumare, scambiare e condividere l’energia elettrica prodotta dagli impianti a fonte rinnovabile presenti sul territorio, autoconsumando in situ l’energia generata e accumulata, con notevoli risparmi in termini di costi per la fornitura dell’energia e per le altre voci di spesa di norma presenti in bolletta.

 

Il progetto promosso dalla diocesi di Cremona

Su mandato del Consiglio pastorale diocesano, riunitosi al Santuario di Caravaggio il 10 maggio 2022, la Commissione della Pastorale sociale e del lavoro ha avviato, sull’intero territorio diocesano, il processo finalizzato alla costituzione delle Comunità energetiche rinnovabili.

Il progetto promosso dalla diocesi prevede la costituzione di Cer su territorio comunale o sovra comunale (purché sottesi alla medesima cabina primaria) al fine di contribuire al raggiungimento dei target europei in termini di lotta ai cambiamenti climatici e di contribuire a ridurre la povertà energetica di soggetti (singoli e/o famiglie) in condizione di vulnerabilità e al contempo aumentare la coesione sociale nelle comunità locali.

Con questo progetto si propone di connotare la Comunità energetica rinnovabile principalmente per i benefici di carattere sociale e ambientale che la stessa dovrà assicurare a favore dei suoi membri o dei territori in cui opera, con particolare riguardo all’abbattimento della povertà energetica delle fasce sociali più deboli e fragili e alla riqualificazione urbana in termini di sostenibilità ambientale. Tale connotazione dovrà trovare riscontro nel Regolamento della Cer in grado di destinare parte degli incentivi riconosciuti dal GSE sull’energia condivisa a favore di progetti/iniziative con finalità sociali o ambientali promossi dal Comune o da altri Enti non profit.

Il progetto prevede di costituire la Cer nella forma giuridica della “Fondazione di partecipazione”, forma giuridica che ben si presta alle specifiche esigenze della Comunità Energetica Rinnovabile che vede la presenza del Pubblico e del privato non profit.

 

 

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TeleRadio Cremona Cittanova
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