Disponibile alle Paoline il libro “Quando i seminaristi di Cremona venivano in vacanza a Candalino”

Il testo rievoca il lungo periodo, dal 1936 al 1990, in cui la maggior parte dei preti della diocesi di Cremona trascorreva l’estate presso la Villa Sant’Omobono di Valbrona
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È disponibile presso la libreria Paoline di Cremona “Quando i seminaristi di Cremona venivano in vacanza a Candalino”, il libro a cura di Fulvio Paredi che rievoca il lungo periodo, dal 1936 al 1990, in cui la maggior parte dei preti della diocesi di Cremona trascorreva l’estate presso la Villa Sant’Omobono di Valbrona. Il paesino in provincia di Como, situato a 500 metri sul livello del mare, non solo permetteva loro di fuggire dalla calura della bassa Pianura Padana, ma offriva anche un periodo di svago e di studio in un ambiente suggestivo.

Tramite testimonianze, fotografie e documenti inediti, il libro ripercorre la vita dei seminaristi a Candalino, tra passeggiate a “quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno” di manzoniana memoria e scarpinate ai Corni di Canzo, al Resegone e sulle Grigne.

Il volume – che ripropone in versione libro, ampliata con aggiunta di un ricco album fotografico, per un totale di 120 pagine, quanto pubblicato a puntate dal mese di aprile 2019 sul bollettino parrocchiale L’Armonia – riporta i frequentatori di Villa Sant’Omobono: i vescovi, a partire da monsignor Cazzani fino a monsignor Assi, i superiori, i professori e i tanti seminaristi che in quell’ambiente hanno vissuto le vacanze estive negli anni della preparazione al sacerdozio.

La pubblicazione permette a molti cremonesi di rivivere in modo dettagliato i bei momenti passati, negli anni ’60 e ’70, nella colonia montana, organizzata e gestita dalla Pontificia Opera Assistenza diocesana. Numerose fotografie li ritraggono in posa sorridenti, divisi in squadre, con le loro educatrici nel meraviglioso e ampio parco della Villa oppure sul terrazzo del refettorio.

Infine, un album fotografico ricostruisce le varie fasi della storia dell’intero complesso, da filanda ottocentesca ad albergo, fino alla sua riconversione in residenza estiva per seminaristi, per infine giungere, dopo vari passaggi di proprietà, all’attuale stato di abbandono e degrado.

L’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, il cremonese mons. Gian Carlo Perego, che ha frequentato Candalino per diversi anni, ha curato la prefazione del volume.