«Ricerca, mistero e sollecitudine», le tre vie tracciate, a partire della Parola, dal vescovo Napolioni nella solennità dell’Epifania

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La liturgia della Chiesa non propone mai momenti slegati gli uni dagli altri. Per questo motivo, nella solenne celebrazione dell’Epifania del Signore, il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, ha sottolineato come «noi cristiani viviamo di Epifania in Epifania». Nella sua omelia, infatti, ha posto l’accento sullo stretto legame che intercorre tra i brani di Vangelo che accompagnano le celebrazioni dei prossimi giorni. «La Parola di oggi – ha spiegato Napolioni – che è collegata alla liturgia delle prossime domeniche, ci suggerisce tre atteggiamenti».

Ed è proprio intorno a queste suggestioni che si è articolata l’omelia del Vescovo. Innanzitutto, riprendendo la pagina biblica che racconta del viaggio dei Magi verso Betlemme, ha invitato i fedeli a incarnare lo stesso atteggiamento di curiosità e ricerca che ha motivato il viaggio dei sapienti d’oriente. «La nostra intelligenza si lasci provocare dai segni, anche se non sempre sono chiari. E proprio a partire da questa consapevolezza, si alimenti nel discernimento condiviso».

L’attenzione di mons. Napolioni si è poi spostato sul Vangelo della prossima domenica. «La scena del battesimo di Gesù, che ascolteremo tra pochi giorni, ci propone un atteggiamento di contemplazione, indicando la preghiera come via per cogliere la presenza del Signore nella nostra vita. Gesù si inserisce nella realtà umana per riempirla della gloria di Dio».

La terza suggestione scaturisce, invece, dalla Parola della domenica successiva, in cui la narrazione del miracolo di Cana «mette in evidenza lo sguardo di Maria, che ha a cuore il destino degli altri».

Un cammino, quello tracciato dal Vescovo in Cattedrale nella Messa dell’Epifania, celebrata la mattina di venerdì 6 gennaio, che va di pari passo con quello proposto dalla liturgia, centro focale per la vita della comunità. A testimonianza di questo, il tradizionale rito che accompagna la celebrazione dell’Epifania: la proclamazione della data della Pasqua, domenica 9 aprile, a partire dalla quale vengono definiti i principali momenti dell’anno liturgico. La Quaresima, dunque, si aprirà mercoledì 22 febbraio, con il consueto rito dell’imposizione delle ceneri. La Pentecoste, invece, verrà celebrata domenica 28 maggio, mentre l’Avvento inizierà il 3 dicembre.

Tre sono state, dunque, le vie che Napolioni ha indicato a partire dalla Parola: «Ricerca, mistero e sollecitudine. Ad esse ne aggiungo una quarta. La festa dell’Epifania e quella del Battesimo ci fanno fare un salto di trent’anni, nascondendo la crescita di Gesù. È la via della vita nascosta, dell’umiltà feriale, delle piccole cose di ogni giorno fatte con il sorriso e con gratitudine».

Nel giorno in cui la Chiesa celebra la manifestazione di Cristo nella storia dell’umanità, il vescovo ha ribadito più volte il valore unitario della liturgia, evidenziando la forza del legame che unisce la fede alla vita quotidiana di ogni fedele.

Andrea Bassani

 

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