Foto gentilmente concesse da Pathos Studio
Domenica 11 giugno, alle 11, nella chiesa parrocchiale dei santi Filippo e Giacomo, a Castelleone, il novello sacerdote don Alex Malfasi ha celebrato la sua Prima Messa nella città di origine, dove molte persone si sono impegnate in diversi ambiti e in diverse forme per accogliere e festeggiare il nuovo presbitero.
Nella mattina don Alex Malfasi si è prima recato al santuario della Madonna della Misericordia per una preghiera di affidamento personale a Maria, poi ha raggiunto la chiesa della Trinità, dove, accompagnato dal clero di Castelleone e da un’altra quindicina di presbiteri, è partita la processione verso la parrocchiale. Qui il prete novello è stato accolto da un caloroso e prolungato applauso a testimoniare l’affetto e il calore dell’intera comunità.
Il parroco, don Giambattista Piacentini, all’inizio dell’omelia ha rivolto a tutti una domanda: «C’è ancora spazio per la missione del prete? Certo, più che mai. Se è vera l’indifferenza religiosa, è altrettanto vera la presenza nella coscienza dell’uomo contemporaneo di un bisogno religioso, spesso latente, che occorre far emergere con pazienza, rendendo soprattutto testimonianza, non solo individuale ma comunitaria, all’attualità della proposta evangelica: è questa la sfida lanciata al prete e alla Chiesa di oggi». Poi, prendendo spunto dalla liturgia della Parola, il parroco si è rivolto direttamente a don Alex: «Ricordati: il popolo è invitato a fare memoria dell’opera di Dio, a ricordarsi del suo amore. Ricorda i volti delle persone che ti hanno permesso di essere quello che sei. Sii autentico e sincero innanzitutto con Dio, con te stesso, non temere la tua umanità, riconosci le tue grandezze e le tue miserie, con gli uomini, specie con quelli che ti sono affidati». Quindi, riferendosi alla prima lettera di Paolo ai Corinzi ha proseguito: «L’Eucaristia che celebri ti rende uomo di comunione. Nella Chiesa e nella società siamo chiamati ad essere tessitori di relazione, con tutti. Impariamo a stimarci e a volerci bene». Infine un terzo spunto colto dal brano del Vangelo di Giovanni: «Pane di vita. Chi mangia di me vivrà per me. Coltiviamo sempre la fame, il desiderio di assimilarci a Lui. Perché la nostra vita diventi riflesso vivente del suo amore. Sia Gesù il centro del tuo ministero. E’ a Lui che dobbiamo condurre le persone, non a noi».
Don Piacentini ha quindi chiuso la sua omelia con questo augurio: «La chiamata al sacerdozio è un dono di Dio. La risposta a questa chiamata diventa una responsabilità. Ma nessuna paura! La generosità della tua risposta, don Alex, è corroborata dalla tua preparazione, dal tuo desiderio sincero di giocarti la vita con il Signore. E poi, non sarai mai solo. Ci sarà la tua bella famiglia, le nostre comunità, i preti che ti vogliono bene e continueranno a sostenerti e incoraggiarti. E tanta gente semplice, umile, che, in modo nascosto, continua a pregare per noi preti».
L’omelia del parroco di Castelleone
Dopo le comunioni, prima della benedizione finale c’è stato il saluto del sindaco Pietro Fiori a nome di tutta la cittadinanza, ricordando che un nuovo sacerdote è un dono non solo per la Chiesa, è un dono per tutta la comunità.
Sono poi seguiti i lunghi e commossi ringraziamenti di don Alex, iniziando dai suoi genitori, alla sorella Giada, ai nonni, a tutti i parenti. Ha ricordato tutti i sacerdoti che ha incontrato sul suo cammino e che gli hanno permesso di arrivare alla porta del Seminario, i seminaristi con cui ha condiviso il percorso per diventare sacerdote. Ha rivolto un grazie a tutte le persone di Castelleone con cui ha lavorato a diverse iniziative negli anni, alle comunità di Viadana, di Calcio, all’Unità pastorale don Mazzolari, agli amici di sempre.
Il saluto di don Alex Malfasi
Il castelleonese don Daniele Tornelli ordinato diacono a Lugano