Gli auguri del Vescovo agli Uffici di Curia: «Un grazie quotidiano per la collaborazione, la corresponsabilità e lo spirito di servizio»

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Ha avuto luogo nella mattina di venerdì 22 dicembre, presso la Curia vescovile di Cremona, l’incontro tra il vescovo Antonio Napolioni e i rappresentanti degli Uffici di Curia della Diocesi di Cremona. Un evento «consueto ma non formale», come sottolineato dal vicario generale, don Massimo Calvi, occasione per scambiarsi gli auguri di Natale e per concludere insieme l’anno appena trascorso.

«Abbiamo lavorato insieme un anno ma questi ultimi mesi sono stati caratterizzati dalla collaborazione per la stesura della relazione per la Visita ad limina apostolorum – ha detto il vicario generale ai presenti –. Ciascuno di voi ha collaborato alla stesura con la propria lettura della situazione diocesana di questi 10 anni. Un lavoro che ci ha aiutato a prendere consapevolezza di ciò che siamo, nei nostri ruoli e con le nostre responsabilità». Resposabilità che diventa corresponsabilità, attraverso ruoli che sostengono costantemente la figura del vescovo alla guida della Diocesi. Don Massimo Calvi ha quindi evidenziato l’ordinarieta del lavoro, «che ci fa sentire parte di un tutto, che è la Chiesa diocesana, anche nella sua relazione con la Chiesa universale». «Da qui – ha concluso – il motivo per esprimere il nostro augurio e il nostro desiderio di poter continuare a collaborare anche al ministero del vescovo».

Dopo il saluto del vicario generale, ha preso la parola il vescovo Napolioni, che ha augurato ai presenti di rivedersi, per scambiarsi gli auguri di Natale, «anche tra 20 o 30 anni». Un «grazie quotidiano – quello del vescovo –, perché c’è collaborazione, corresponsabilità e spirito di servizio. Il vescovo non deve fare niente di speciale se non mettersi in scia».

L’intervento del vescovo si è quindi sviluppato riprendendo due messaggi degli ultimi giorni: quello del Papa e quello di un anziano sacerdote diocesano recentemente incontrato. «Le considerazioni del Papa nascevano tutte dal presepio – ha sottolineato mons. Napolioni –. Non è lo sfondo, la cornice: il Vangelo è l’evento, il messaggio di Dio sempre in corso». Ha quindi concluso: «Bisogna cogliere la necessità, di questo tempo, di essere fedeli al Vangelo e fedeli a Cristo. Un ritorno alla sorgente, alla nascita di Gesù, che davvero ci insegna come essere fedeli».