A Cremona un nuovo “Orizzonte” per le persone con disabilità

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Il Centro diurno disabili 3 di Cremona ha una nuova sede e diventa Cdd L’Orizzonte. I nuovi spazi di via Litta, al piano terra di un immobile di proprietà della diocesi, hanno precedentemente ospitato il progetto sperimentale Casa d’Oro per minori disabili gravissimi e oggi, completamente recuperati, sono assegnati dal Comune e da Cremona Solidale alla cooperativa sociale Società Dolce.

Spazi più ampi e più accoglienti: ai dieci ospiti già inseriti nel centro diurno se ne aggiungeranno altri cinque. «Possiamo avviare con più comfort progettualità e attività personalizzate – spiega Francesca Uggeri, coordinatore responsabile servizi per la disabilità di Società Dolce – in spazi in cui sperimentare e rafforzare le abilità acquisite al fianco degli operatori».

Questo si fa al centro diurno: si cresce, si scoprono risorse e si sviluppano autonomie, in altre parole si struttura la propria personalità. E, per farlo, s’inventano ogni giorno occasioni d’incontro con l’esterno, perché è nell’incontro col mondo fuori e con gli altri, che ci si mette in gioco, si impara e si trovano strade per fare da soli: «La crescita di una persona con disabilità è facilitata dalla relazione con ciò che la circonda, con il territorio in cui vive ed è favorita dall’incontro con gli altri – continua Uggeri -. Ecco perché anche nella nuova sede proseguono le prassi consolidate, come l’apertura e l’integrazione col territorio, la presenza e la collaborazione con i familiari».

Al centro diurno si va per incontrare persone con cui fare amicizia, imparare comportamenti adeguati e acquisire nuove autonomie, ma anche per ricevere cure e assistenza riabilitativa personalizzata. Si cresce in un luogo protetto, ma aperto, s’impara a confrontarsi con piccoli fallimenti e a gioire di piccoli traguardi. E, ogni sera, si torna a casa con qualcosa di nuovo: «Cos’è per noi genitori il centro diurno? È la possibilità di far vivere nostra figlia con la sua famiglia, di tenerla a casa con noi, poter lavorare, vederla crescere ogni giorno un po’ di più e avere cose nuove da condividere con lei», dice Maria, mamma di Giulia, 29 anni.

«Abbiamo collaborato fattivamente all’interno del perimetro della concessione pluriennale sottoscritta con Cremona Solidale – spiega Paolo Vaccaro, responsabile Area Nord-Ovest di Società Dolce – e ora partiamo coi lavori di riqualificazione complessiva degli spazi del centro diurno disabili di via Platani, che nei prossimi mesi vedrà un significativo intervento. A Cremona, il welfare di comunità è una realtà che sta dando ottimi frutti e testimonia una virtuosa sussidiarietà tra l’ente pubblico e il privato sociale».

Intanto, i ragazzi e le ragazze del centro diurno iniziano ad arrivare. Luigi, 23 anni, è il primo ad entrare, un po’ spaesato dalla novità si guarda intorno con allegra eccitazione, fa il giro delle stanze accompagnato dall’educatrice e infine chiude la sua ispezione con un grande sorriso compiaciuto.