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A “Chiesa di casa” l’anno della famiglia, uno stile che rinnova la comunità

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In occasione della festa liturgica della Sacra Famiglia, che la Chiesa celebra il 26 dicembre, nella puntata di questa settimana della rubrica di approfondimento pastorale “Chiesa di Casa” si parla di famiglia. E una famiglia è quella degli ospiti in studio: i coniugi Dainesi,  Maria Grazia e Roberto, incaricati diocesani per la pastorale famigliare.

Il dialogo, condotto da Riccardo Mancabelli, ha rimarcato l’importanza che il Papa, così come la diocesi cremonese, attribuiscono al tema della famiglia. Infatti, dopo un anno dedicato a San Giuseppe, ci troviamo ancora immersi in quello dedicato alla famiglia Amoris Laetitia.

I due ospiti in studio hanno sottolineato come questa attenzione del Papa risulti preziosa, specialmente dopo una fase come quella del lockdown, nella quale è emerso, come ha osservato Roberto, che «La famiglia è un’opportunità, non un problema». Maria Grazia ha poi specificato che il tema la famiglia, a volte, è talmente basilare che passa inosservato, tuttavia – ha aggiunto –  «il covid ha già riacceso riflettori sull’argomento: quante cose non avremmo potuto fare se non ci fossero state le famiglie!».

I due incaricati diocesani per la pastorale famigliare hanno poi raccontato come si è declinato l’anno a livello territoriale, tra le comunità della Chiesa cremonese: «Con la commissione per la pastorale famigliare abbiamo fissato una serie di appuntamenti, fra cui la Giornata delle famiglie a gennaio», senza dimenticare quanto richiesto da papa Franceso, cioè che anche la Giornata Mondiale delle Famiglie, in programma a giungo 2022, sia vissuta nel territorio.

All’interno della nostra diocesi, inoltre, è lo stesso vescovo Napolioni a ricordare cche lo «stile famigliare» offra un modello nuovo di relazione per tutti i settori e le attività della pastorale diocesana. Ciò significa, come spiega Roberto:  «Pazienza, cura, esserci in modo costante» ma vuol dire anche, come continua Maria Grazia «dialogo, che nella famiglia siamo quasi più “forzati” a vivere». L’auspicio è quello che la diocesi guardi a questo stile, affinché esso possa plasmare il futuro della Chiesa.

A tal proposito, anche l’ultima lettera pastorale del Vescovo, “Ospitali e pellegrini. Sulle orme di San Facio”, invita sacerdoti e sposi ad una nuova alleanza e, come commenta Maria Grazia «questo si può giocare a vari livelli: può voler dire che le varie ministerialità devono collaborare, ma anche che devono riconoscere l’una il valore dell’altra».

Quindi, la famiglia come dimensione sempre più attiva e protagonista nella vita delle comunità cristiane, ma che richiede anche di essere rispettata, nei suoi tempi. Roberto e Maria Grazia mettono in evidenza la necessità di proposte che tengano conto dei bisogni della famiglia d’oggi «il lavoro e le varie attività le portano a stare poco insieme». In relazione a ciò, anche l’importanza di iniziative che siano leggere, comunitarie, così che più famiglie possano essere insieme: «I legami e la sana amicizia sono fondamentali» specifica Maria Grazia.

E questo aspetto è già stato osservato, tramite la proposta delle due esperienze a Tonfano e Folgaria: tre fine settimana dedicati alla famiglia e, in particolare, alle coppie. Il primo fine settimana, già svoltosi, con le coppie che accompagnano i corsi in preparazione al matrimonio; il secondo (dal 21 al 23 gennaio) proporrà un’esperienza spiritualità rivolto a tutte le coppie; il terzo riguarderà nello specifico coppie con bambini da zero a sei anni.

Tutte le iniziative le attenzioni dedicate a questo tema, mostrano la crescente consapevolezza che la famiglia è una risorsa. Questo è già un tassello imprescindibile di un cammino, che però deve continuare: «Poi ci “aggiustiamo” cammin facendo» ha sorriso con ottimismo Roberto.

Infine, anche il periodo di Avvento che ci conduce al Natale si rivela imprescindibile per le nostre famiglie, come chiarisce Roberto: «La Sacra Famiglia è una famiglia concreta che si collega alle bellezze e alle difficoltà delle nostre famiglie. Amoris Laetitia e quest’anno, in particolare, ci stimolano a tenere presenti questi temi». Una famiglia come le altre, ma speciale, che ricorda, come conclude Maria Grazia: «Ogni famiglia può essere luce per il mondo anche la più disastrata, per la sua capacità di amare».

Domenica 26 dicembre, festa della Santa Famiglia, il Papa ha scritto a noi famiglie una lettera: i toni sono quelli caldi e semplici cui siamo abituati, con tanti esempi concreti; si rivolge a noi col “tu” e chiude il testo salutandoci “fraternamente”, a sottolineare la comunione di carismi cui siamo chiamati.

LEGGI QUI LA LETTERA DEL PAPA AGLI SPOSI

Rincuora leggere del suo affetto e delle sue quotidiane preghiere per noi, così come è di stimolo la sua realistica lettura della situazione attuale, in cui però ci richiama a renderci conto che Gesù è con noi sulla nostra barca traballante, si prende cura di ciascuno di noi. Ricorda poi che tenendo fisso lo sguardo su Gesù i problemi “non se ne andranno, ma potrai vederli in un altro modo”.

L’attenzione è rivolta alla vita delle famiglie in tutte le fasi che vivono: dal fidanzamento all’essere nonni, dall’essere genitori all’essere in una situazione di separazione emersa nel lockdown…

Per ciascuno c’è l’invito a seguire Abramo che esce verso una terra sconosciuta lasciando la “confort zone” cui si era abituato, sapendo che Dio lo accompagna. In questa prospettiva la pandemia risulta “terra sconosciuta”, così come il pensare di sposarsi o l’educare i figli, ma la presenza di Gesù sprona a testimoniare che l’amore per sempre è possibile.

Oltre che alle relazioni all’interno della famiglia, una grande attenzione è data al ruolo sociale della famiglia ed al suo essere “in uscita”.

Gli sposi infatti devono “primear”, cioè prendere l’iniziativa all’interno della comunità, partecipare alla vita della Chiesa da protagonisti, in una dinamica di corresponsabilità con i ministri ordinati.

Le coppie, anche in risposta alla situazione emersa dalla pandemia, oltre a vivere quella quotidianità fatta di piccoli gesti di amore, improntati alla pazienza, al dialogo, al “permesso, grazie e scusa”, devono generare una “cultura dell’incontro” sia nelle relazioni familiari, sia tra generazioni che nel mondo, consapevoli della propria impotenza, ma certi che nella debolezza si manifesta la potenza di Cristo.

Con questa bella lettera arriva così a ciascuno un invito a non scoraggiarsi ed a vivere con gioia questo tempo.

Mariagrazia e Roberto Dainesi
incaricati diocesani di Pastorale Familiare

 

A “Chiesa di casa” l’anno della famiglia, uno stile che rinnova la comunità

“Il profumo di Dio nella coppia”: weekend per famiglie a Folgaria dal 21 al 23 gennaio

«Famiglia, luogo di bellezza e solidarietà». La riflessione di Johnny Dotti nella Giornata “Amoris Laetitia”

 

«Il principio della famiglia è essere il “tu” dell’altro. Il sacramento del matrimonio è dunque l’esperienza che ci porta al di fuori di noi stessi»: così Johnny Dotti, pedagogista e imprenditore sociale, nel suo intervento durante la Giornata delle Famiglie, che si è svolta nella mattinata di domenica 13 febbraio presso il Seminario Vescovile di Cremona, di nuovo in presenza dopo la sospensione dovuta all’emergenza sanitaria.

“La famiglia vive l’amore” è stato il titolo scelto dai coordinatori dell’Ufficio Famiglia diocesano – i coniugi Maria Grazia e Roberto Dainesi, insieme a don Enrico Trevisi – per ribadire l’importanza della relazione d’amore che sta alla base di ogni dinamica familiare.

Ad aprire la mattinata è stato un breve intervento del Vescovo Napolioni, che, dopo aver guidato la preghiera, si è rivolto alle numerose famiglie presenti, provenienti dall’intera diocesi. «C’è bisogno di voi nella comunità cristiana – ha detto il Vescovo – perché tutti noi abbiamo la necessità di vedere esempi belli di relazioni d’amore illuminate dalla presenza del Signore».

Alle parole di Napolioni hanno fatto eco quelle di Maria Grazia e Roberto Dainesi, che hanno ricordato come la Giornata delle Famiglie si inserisca nelle celebrazioni per l’anno Famiglia Amoris Laetitia, «durante il quale il Papa ci ha invitati a rileggere le declinazioni e le indicazioni del documento a cinque anni dalla pubblicazione, focalizzando l’attenzione proprio sulla centralità dell’amore».

Ascolta l’audio integrale dell’intervento di Johnny Dotti

Partendo da questa premessa, Johnny Dotti ha poi proposto una propria riflessione seguendo un percorso articolato in tre punti, e che ha messo in luce come «la famiglia sia il luogo dell’accettazione della fragilità, della deponenza e del perdono. È in questa dimensione che si manifesta la bellezza della vita, la possibilità di sperimentare il Regno di Dio. Non perché sia tutto semplice, al contrario, ma perché nell’esperienza familiare si vive l’uscita da sé».

Il pedagogista bergamasco, prendendo spunto dalla propria esperienza di vita e di fede, ha dunque tentato di offrire qualche strumento utile a rileggere le dinamiche familiari che ciascuno sperimenta quotidianamente, ricordando che «non solo la famiglia è luogo di accoglienza dell’altro, ma anche di condivisione, soprattutto di ciò che non si ha. In questo senso, allora, essa permette di sperimentare la grazia e la solidarietà».

Johnny Dotti ha poi concluso il proprio intervento concentrandosi sull’autorità, «che non ha necessariamente a che fare con il potere, ma è l’elemento che autorizza». Da qui la provocazione: «La famiglia è luogo in cui si autorizza, cioè in cui si corre il rischio del fallimento e della delusione? Solo in questo modo è possibile abitare quello spazio di libertà che permette all’altro di essere tale, coniuge o figlio che sia».

Mogli, mariti, madri e padri hanno allora avuto modo, grazie alla relazione proposta da Johnny Dotti, di fermarsi a riflettere e ragionare sulle dinamiche tipiche dell’esperienza familiare, tenendo presente quanto l’amore, inteso come vocazione, abbia da dire al vissuto di ciascuno.

Per i bambini, invece, la Giornata delle Famiglie ha avuto una declinazione differente. La Compagnia dei Piccoli ha infatti proposto uno spettacolo dal titolo “To Play”, che ha aiutato anche i più giovani a riflettere sul tema del gioco e delle dinamiche relazionali in modo divertente e leggero.

La mattinata si è poi conclusa con la celebrazione eucaristica, presieduta dal vicario episcopale don Gianpaolo Maccagni, durante la quale le famiglie hanno affidato al Signore, insieme, le loro speranze, timori e fatiche, con la consapevolezza di non essere lasciate sole. “La famiglia vive l’amore” non è allora un titolo casuale per la Giornata delle Famiglie. Piuttosto ha la doppia valenza di consapevolezza, da una parte, e di missione, dall’altra.

19 marzo. Guidati dall’esempio di san Giuseppe, rivalutiamo il coraggio del padre
Nei silenzi tormentati e sofferti della sua vicenda e nell’amore incondizionato che ha dimostrato a Maria e a Gesù, troviamo in lui la determinazione del vero padre di famiglia

Se c’è un personaggio del Vangelo sul quale ho sempre avuto qualche difficoltà ad esprime un’opinione, quello è proprio san Giuseppe. Egli rimane tuttora per me una figura enigmatica. Sarà per quel suo fare silenzioso e discreto o per le poche frasi con le quali gli evangelisti ce lo descrivono, ma il mite falegname di Nazareth faticava a guadagnarsi la mia attenzione. Continue reading »