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Sono arrivati a Cremona i giovani di Salvador de Bahia. L’accoglienza nelle famiglie prima della Gmg

Lunedì 24 luglio, poco dopo le ore 19.30 sono arrivati a Cremona dal Brasile i ragazzi della favela di Salvador de Bahia, accompagnati dal loro parroco don Davide Ferretti. Insieme ai ragazzi della diocesi di Cremona parteciperanno alla Giornata mondiale della Gioventù a Lisbona. Continue reading »

Don Davide Ferretti da Salvador de Bahia: «Teniamo viva l’attenzione missionaria»

«La prima cosa è non perdere l’attenzione missionaria. Quando un prete o un giovane parte per la missione all’inizio tutti se lo ricordano, poi passano due o tre mesi la vita va avanti e nessuno se ne ricorda più». Don Davide non alza il tono della voce, le sue labbra disegnano un sorriso bonario. Eppure dalle sue parole trapela come uno strattone alla vocazione missionaria della Chiesa cremonese. Il sacerdote fidei donum, collegato in webcam dalla parrocchia di Gesù Cristo Risorto, interviene nella puntata di questa settimana del Giorno del Signore, che dedica ampio spazio alla Giornata Missionaria. E lo fa ricordando proprio attraverso il volto e la voce di don Davide Ferretti, il legame e l’impegno che la diocesi ha assunto nei confronti della comunità di Salvador de Bahia dove da molti anni ormai operano sacerdoti e missionari cremonesi. Come tenere viva e proficua questa relazione di fratellanza? «Quando un prete o un giovane partono per la missione – riflette don Davide – all’inizio tutti se lo ricordano; poi passano due o tre mesi, la vita va avanti, e nessuno se ne ricorda più. Invece – ribadisce – la primissima cosa sarebbe proprio quella di mantenere una attenzione e una vicinanza cosante a questa parrocchia, a questa realtà e a tutto il mondo missionario». Il primo segno di questa attenzione può e deve arrivare dalla preghiera, continua il fidei donum: «C’era stata l’idea dell’adorazione eucaristica congiunta e diverse parrocchie si erano unite alla nostra nella preghiera. Un segnale bello di vicinanza. Poi certo, c’è anche l’aiuto economico, ma se si riduce tutto a quello non si produce molto. Ci sono cose ben più importanti».

Come ricorda il messaggio del Papa per la Giornata Missionaria 2022 («Sarete miei testimoni») è la testimonianza di uno stile missionario, condivisa anche a un oceano di distanza, a generare legami saldi nella fede. La testimonianza che i missionari danno con la loro vita, ma – come spiega bene don Davide – anche quella che giunge dai fratelli delle parrocchie di missione, come quella di Salvador: «Essere testimoni qui vuol dire cercare di vivere da cristiani la quotidianità anche in una realtà complessa come quella della favela. Vivere da testimoni è un tentare ogni giorno, da quando prepari i tuoi figli per la scuola, o ti prepari per il lavoro, oppure per cercarlo, un lavoro… cerchi di trasmettere con la preghiera e il modo di vivere l’annuncio del Vangelo. A volte questo ha del miracoloso, ma ci sono tante persone, mamme e papà che danno ogni giorno la loro testimonianza; anche a scuola tanti ragazzi testimoniano la loro passione per il Vangelo».

Una passione che i sacerdoti e i laici che dall’Italia partono il Brasile per una vita o un periodo di missione ricevono e condividono con le comunità in cui prestano il loro servizio. In queste settimane don Davide aspetta l’arrivo di don Andrea Perego, prete milanese, che giungerà nella favela grazie alla collaborazione missionaria tra le due diocesi lombarde: «Le esigenze sono tante per una parrocchia di 35mila abitanti – sorride il fidei donum cremonese – e in due si riescono a fare molte cose in più». Soprattutto se accanto a quei due ci sono le comunità sorelle che, dall’Italia, sono capaci di sostenere senza mai dimenticare.

Salvador de Bahia, terminata l’estate missionaria dei giovani cremonesi

Giunge ormai alla conclusione l’esperienza missionaria dei cinque giovani della diocesi di Cremona che, dopo il mandato ricevuto dal vescovo Napolioni la domenica di Pentecoste, sono partiti, destinazione Brasile, per un’estate di carità nella parrocchia di Cristo Risorto di Salvador de Bahia. Tutti i ragazzi infatti hanno già fatto rientro “a casa”, nelle loro parrocchie, eccezion fatta per Davide Chiari, che tornerà in Italia il prossimo 29 agosto. Continue reading »

Salvador de Bahia, primissimi giorni di missione per Alessandra, Anna e Tommaso

Dopo Martha Ferrari, altri tre giovani della Diocesi di Cremona hanno raggiunto la parrocchia di Cristo Risorto, a Salvador de Bahia, in Brasile, dando il via alla loro estate missionaria, iniziata quasi due mesi dopo il mandato ricevuto dal vescovo Napolioni il 5 giugno, domenica di Pentecoste, e che durerà fino alla terza settimana di agosto. Continue reading »

«Bem-vinda a Salvador!», l’estate missionaria di Martha Ferrari in Brasile
L'insegnante di Brignano Gera d'Adda è la prima dei giovani che, durante l'estate, vivranno un'esperienza di servizio presso la parrocchia di Gesù Cristo Risorto di Salvador de Bahia

Arriva da Salvador de Bahia il resoconto dei primi giorni “brasiliani” di Martha Ferrari, di 32 anni, la prima dei giovani cremonesi che sono partiti – o partiranno – dall’Italia per svolgere il proprio servizio presso la parrocchia di Gesù Cristo Risorto, dopo il mandato missionario consegnato loro dal vescovo Napolioni lo scorso 5 giugno, nella domenica di Pentecoste. Continue reading »

A Salvador de Bahia un presepe vivente per ridare fiducia e normalità ai ragazzi
L'iniziativa promossa dalla Parrocchia ha permesso di vivere in modo significativo la notte di Natale insieme a ragazzi e famiglie

Di ragazzi per le strade di Salvador de Bahia ce ne sono tanti, piccoli e grandi che passano la maggior parte della giornata fuori da casa in cerca di qualcosa da fare insieme agli amici. Per strada, dove come è immaginabile, c’è di tutto, dove possono incontrare persone che li possono aiutare, che li possono anche sgridare se qualcosa non va. E dove ci sono anche persone che li trattano come già fossero adulti offrendo loro uno stile di vita non adeguato alla loro età. È chiaro: i pericoli che corrono sono evidenti, assistono e conoscono situazioni che un ragazzino non dovrebbe né vedere né sapere e per questo la loro crescita è un continuo bruciare le tappe, oscillando tra il voler essere riconosciuti come “grandi” e il desiderio costante di poter giocare come tutti i ragazzi della loro età. Continue reading »