Beata Vergine, una giornata inaspettata grazie alle Giornate di primavera del Fai

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“Apri le porte di casa, affacciati al mondo e sarai sorpreso da ciò che ti aspetta”. Questo è successo alle Suore della Beata Vergine che, accogliendo l’invito del FAI ad aprire il portone del loro Istituto ai visitatori in occasione delle Giornate di primavera si sono trovate di fronte a centinaia di persone che desideravano conoscere la loro casa e la loro realtà culturale.

Le meraviglie della scoperta di un mondo saldamente ancorato alle proprie origini culturali e religiose è apparso in tutto il suo splendore che sa di antico e di nuovo e sempre rispondente al desiderio umano di pace, di serenità, di ordine, di bellezza conservata con affettuosa passione tra le antiche mura della casa delle religiose.

Vivere in un ambiente ricco di cultura, di arte, di sentimenti ancorati a valori perenni, conferisce stabilità e conferma una temperie di serenità e di pace.

Questo è stato il clima assaporato dai visitatori che hanno fatto un tuffo nella storia del Collegio Beata Vergine, manifestando nello stesso tempo una ricchezza di sentimento affettuoso e riconoscente alle Religiose, alle loro “antiche” insegnanti di cui conservano un ricordo vivo e ancora vibrante dei valori acquisiti al tempo della scuola.

Per le religiose ospitanti le Giornate Fai di primavera sono trascorse davvero come una festa: uno scambio di ricordi, una ventata di giovinezza, di riconoscenza per tutto ciò che ha aiutato le ex alunne a prepararsi alla vita. Per gli altri visitatori, è stata una immersione nel silenzio dei lunghi corridoi dove si respirava meraviglia, bellezza e ordine.

Per noi è stata la riscoperta di una ricchezza culturale e valoriale seminata a piene mani in ciascuna di loro, che ancora le accompagna nella vicenda quotidiana del vivere. A questo si aggiunge la consapevolezza di aver favorito un patrimonio affettivo alimentato da ricordi lieti di persone e accadimenti che ognuno portava in cuore e ci ha ridonato in questa circostanza.

In fondo l’ambiente che andiamo riscoprendo con le visite Fai non è solo quello della natura o dell’arte ma anche quello formatosi in uno stile di relazione educativa affettuosa che valorizza i doni di ciascuno e che indica anche una prospettiva valoriale che talvolta oggi viene sottovalutata ma che è da riproporre.

L’attualità dell’intuizione di madre Lucia Perotti si fa strada anche ad oggi e ravviva con frutti duraturi il quotidiano scorrere dei giorni, a volte un po’ monotono, ma sempre aperto alla bellezza e alla speranza.

La festa è sempre dietro ad una porta che si apre ad accogliere.

madre Giuliana Arsuffi

 

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Per le Giornate Fai di Primavera straordinaria apertura dell’ex Circolo Zaccaria e del Collegio della Beata Vergine