Tag Archives: salvador de bahia

image_pdfimage_print

A Bahia completata la copertura della “quadra”: si giocherà anche con un progetto del Csi di Cremona

Sono appena terminati i lavori di sistemazione delle luci e di copertura della quadra, il campetto sportivo della parrocchia di Gesù Cristo Risorto a Salvador de Bahia, comunità brasiliana gemellata con la Diocesi di Cremona, grazie alla presenza del sacerdote fidei donum don Davide Ferretti. «Il progetto parte da molto lontano – spiega il parroco di Salvador de Bahia, don Davide Ferretti –. Già don Emilio Bellani si era attivato per arrivare a questa copertura, ma l’opera è iniziata solo alcuni mesi fa con il sostegno economico della Diocesi di Cremona, che voglio ringraziare. I lavori hanno richiesto un po’ di tempo in quanto il terreno su cui è situata la quadra è ricco di acqua e le fondamenta hanno richiesto uno studio approfondito». Continue reading »

Don Davide Ferretti da Salvador de Bahia: «Teniamo viva l’attenzione missionaria»

«La prima cosa è non perdere l’attenzione missionaria. Quando un prete o un giovane parte per la missione all’inizio tutti se lo ricordano, poi passano due o tre mesi la vita va avanti e nessuno se ne ricorda più». Don Davide non alza il tono della voce, le sue labbra disegnano un sorriso bonario. Eppure dalle sue parole trapela come uno strattone alla vocazione missionaria della Chiesa cremonese. Il sacerdote fidei donum, collegato in webcam dalla parrocchia di Gesù Cristo Risorto, interviene nella puntata di questa settimana del Giorno del Signore, che dedica ampio spazio alla Giornata Missionaria. E lo fa ricordando proprio attraverso il volto e la voce di don Davide Ferretti, il legame e l’impegno che la diocesi ha assunto nei confronti della comunità di Salvador de Bahia dove da molti anni ormai operano sacerdoti e missionari cremonesi. Come tenere viva e proficua questa relazione di fratellanza? «Quando un prete o un giovane partono per la missione – riflette don Davide – all’inizio tutti se lo ricordano; poi passano due o tre mesi, la vita va avanti, e nessuno se ne ricorda più. Invece – ribadisce – la primissima cosa sarebbe proprio quella di mantenere una attenzione e una vicinanza cosante a questa parrocchia, a questa realtà e a tutto il mondo missionario». Il primo segno di questa attenzione può e deve arrivare dalla preghiera, continua il fidei donum: «C’era stata l’idea dell’adorazione eucaristica congiunta e diverse parrocchie si erano unite alla nostra nella preghiera. Un segnale bello di vicinanza. Poi certo, c’è anche l’aiuto economico, ma se si riduce tutto a quello non si produce molto. Ci sono cose ben più importanti».

Come ricorda il messaggio del Papa per la Giornata Missionaria 2022 («Sarete miei testimoni») è la testimonianza di uno stile missionario, condivisa anche a un oceano di distanza, a generare legami saldi nella fede. La testimonianza che i missionari danno con la loro vita, ma – come spiega bene don Davide – anche quella che giunge dai fratelli delle parrocchie di missione, come quella di Salvador: «Essere testimoni qui vuol dire cercare di vivere da cristiani la quotidianità anche in una realtà complessa come quella della favela. Vivere da testimoni è un tentare ogni giorno, da quando prepari i tuoi figli per la scuola, o ti prepari per il lavoro, oppure per cercarlo, un lavoro… cerchi di trasmettere con la preghiera e il modo di vivere l’annuncio del Vangelo. A volte questo ha del miracoloso, ma ci sono tante persone, mamme e papà che danno ogni giorno la loro testimonianza; anche a scuola tanti ragazzi testimoniano la loro passione per il Vangelo».

Una passione che i sacerdoti e i laici che dall’Italia partono il Brasile per una vita o un periodo di missione ricevono e condividono con le comunità in cui prestano il loro servizio. In queste settimane don Davide aspetta l’arrivo di don Andrea Perego, prete milanese, che giungerà nella favela grazie alla collaborazione missionaria tra le due diocesi lombarde: «Le esigenze sono tante per una parrocchia di 35mila abitanti – sorride il fidei donum cremonese – e in due si riescono a fare molte cose in più». Soprattutto se accanto a quei due ci sono le comunità sorelle che, dall’Italia, sono capaci di sostenere senza mai dimenticare.

Salvador de Bahia, terminata l’estate missionaria dei giovani cremonesi

Giunge ormai alla conclusione l’esperienza missionaria dei cinque giovani della diocesi di Cremona che, dopo il mandato ricevuto dal vescovo Napolioni la domenica di Pentecoste, sono partiti, destinazione Brasile, per un’estate di carità nella parrocchia di Cristo Risorto di Salvador de Bahia. Tutti i ragazzi infatti hanno già fatto rientro “a casa”, nelle loro parrocchie, eccezion fatta per Davide Chiari, che tornerà in Italia il prossimo 29 agosto. Continue reading »

Salvador de Bahia, primissimi giorni di missione per Alessandra, Anna e Tommaso

Dopo Martha Ferrari, altri tre giovani della Diocesi di Cremona hanno raggiunto la parrocchia di Cristo Risorto, a Salvador de Bahia, in Brasile, dando il via alla loro estate missionaria, iniziata quasi due mesi dopo il mandato ricevuto dal vescovo Napolioni il 5 giugno, domenica di Pentecoste, e che durerà fino alla terza settimana di agosto. Continue reading »

«Bem-vinda a Salvador!», l’estate missionaria di Martha Ferrari in Brasile
L'insegnante di Brignano Gera d'Adda è la prima dei giovani che, durante l'estate, vivranno un'esperienza di servizio presso la parrocchia di Gesù Cristo Risorto di Salvador de Bahia

Arriva da Salvador de Bahia il resoconto dei primi giorni “brasiliani” di Martha Ferrari, di 32 anni, la prima dei giovani cremonesi che sono partiti – o partiranno – dall’Italia per svolgere il proprio servizio presso la parrocchia di Gesù Cristo Risorto, dopo il mandato missionario consegnato loro dal vescovo Napolioni lo scorso 5 giugno, nella domenica di Pentecoste. Continue reading »

Diario di Bahia: pioggia e allagamenti non frenano la devozione mariana. Maggio di preghiera con il Rosario tra le strade del “bairro”

Come ogni mese, arriva da Salvador de Bahia il diario dei missionari cremonesi che prestano il loro servizio presso la parrocchi di Gesù Cristo Risorto, che condividono con la diocesi il resoconto delle attività e delle iniziative del mese di maggio. Un maggio autunnale di un autunno “strano” per chi non è abituato a viverlo in Brasile, tra il caldo, la pioggia e i disagi climatici, un maggio di ripresa sociale e umana, dopo la pandemia, e un maggio, come in Italia, dedicato a Maria.

Continue reading »

Salvador de Bahia, Marco Allegri racconta l’esperienza a Casa di Edivania

Continua in Brasile, nella parrocchia di Salvador de Bahia, l’anno di servizio dei due fidei donume cremonesi, Gloria Manfredini e Marco Allegri. Per lui, in particolare, tra gli impegni c’è quello presso la Casa Marta e Maria, meglio conosciuta come Casa di Edivania, che l’ha fondata. Di seguito il suo racconto.

Potrebbe sembrare “Il castello dei destini incrociati” di Calvino e, invece, a Salvar de Bahia, in quartiere, è conosciuta semplicemente come “la casa di Edivania”, una struttura di accoglienza per persone di strada fondata tredici anni fa da Edivania, una donna che ha fatto della sua vita un servizio perpetuo alle persone più fragili.

La Casa Marta e Maria, nome ufficiale della struttura, è un luogo tranquillo, che ospita una quindicina di persone provenienti da contesti molto difficili: alcuni sono usciti da una lunga ed estenuante lotta contro l’alcol, altri hanno alle spalle storie di dipendenza dalla droga e altri ancora semplicemente sono malati o anziani e non hanno più nessuno che possa prendersi cura di loro.

Gli ospiti della casa sono tutti uomini, dai 30 ai 60 anni, e vivono in comunità, vengono da storie complesse e intricate. Il loro male più grande ora è la solitudine.

Ogni martedì mattina passo a trovarli e mi fermo a mangiare con loro. Di solito, con gli ospiti che desiderano, giochiamo a domino o a Forza4. Si chiacchiera, si condivide una merenda insieme e poi il pranzo. Alcuni hanno tanta voglia di raccontarsi, si perdono in storie di gioventù e di vite lontane, altri non parlano e preferiscono rimanere in disparte, ma tutti hanno in comune lo stesso punto di arrivo, la stessa persona, Edivania.

Spesso capita che ci sia da portare alcuni di loro in ospedale o a comprare farmaci: in quel caso mi presento in macchina, al mattino presto e poi andiamo insieme. Il traffico e il caldo spesso rendono le nostre uscite impegnative, ma sono anche momenti profondi di condivisione e di speranza. Molti di loro soffrono di patologie croniche e hanno bisogno di cure costanti.

Pedro, per esempio, è stato accolto in casa qualche mese fa. È stato trovato per strada in condizioni disperate, divorato dall’aids e dalla tubercolosi; dopo un lungo periodo in ospedale si è ripreso e ora vive lì nella comunità. Lui è tra quelli con cui condivido di più. Non parla molto, ma giochiamo tanto a Forza 4. È divertente, ha un modo tutto suo di giocare: per lui la partita termina quando le pedine finiscono, in un certo senso, gli piace giocare a punti.

Un altro signore con cui passo molto tempo è Giovanni. Giovanni chiacchiera molto, gli piace ritornare ai giorni della sua giovinezza, nel sertao dove coltivava frutta con il padre. Anche lui ha alle spalle diverse fatiche, ha lottato per anni con la dipendenza dall’alcol, ma ora ne è uscito e si dedica al servizio dei suoi compagni in casa.

Oltre ai giochi e alle conversazioni tentiamo di fare altre piccole attività insieme: una mattina abbiamo fatto una torta tutti insieme. Il desiderio di poter generare qualcosa di buono e di contribuire alla vita del prossimo è molto forte in loro e quando si accorgono di saperlo fare, di essere “utili” per ciò che sono, si riempiono di entusiasmo.

Marco Allegri

«Un’ umanità in movimento»: la Chiesa cremonese inizia il cammino sinodale tra comunione, partecipazione e missione

 

Si è tenuta nella serata di sabato 16 ottobre l’intensa e partecipatissima veglia diocesana per l’avvio del Sinodo. Iniziata alle 21 in tre diverse chiese di Cremona (San Pietro al Po con il vicario della zona 2 don Giambattista Piacentini, a Sant’Abbondio con il vicario don Pietro Samarini e a San Michele con don Antonio Pezzetti e don Davide Barili) con il primo momento dedicato alla comunione, è proseguita con il cammino dei tre gruppi fino alla Cattedrale. Sulla porta, aperta sulla piazza, ad attenderli per l’aspersione il vescovo Napolioni.

Continue reading »

Brasile, emergenza inondazioni nello stato di Bahia. Il messaggio dai missionari Cremonesi: stiamo bene, alluvioni distanti da Salvador
Il messaggio di Gloria Manfredini rassicura sulla situazione nella capitale, mentre in altre zone dello stato le inondazioni hanno causato vittime e sfollati

Giungono in queste ore dal Brasile e in particolare dalla stato di Bahia, notizie delle gravi inondazioni causate dalle piogge torrenziali che stanno cadendo sulla zona già dal mese di novembre e che in queste settimane hanno già causato decine di vittime e decine di migliaia di sfollati.

Da Cremona l’evolversi della situazione è seguito con particolare attenzione, perché proprio nella capitale dello stato di Bahia, a Salvador, operano don Davide Ferretti e Gloria Manfredini, missionari cremonesi nella parrocchia di Gesù Cristo Risorto, nella favela della grande città brasiliana. È proprio Gloria Manfredini però, con un messaggio giunto nella mattinata di martedì 28 dicembre, a rassicurare circa la situazione del quartiere. Salvador, infatti, pur interessata dall’ondata di maltempo, non è tra le città colpite dall’emergenza alluvioni, che hanno interessato un’area situata nell’interno della parte più meridionale dello Stato, ad alcune ore di automobile dalla capitale: «Vi scrivo – sono le parole della missionaria laica – per rassicurare sul fatto che qui dove siamo noi le forti piogge non hanno provocato alluvioni. Noi stiamo bene e anche il nostro bairro (il quartiere in cui si trova la parrocchi, ndr) non è stato coinvolto. Certo, la pioggia torrenziale tra la sera del 25 e il 26 dicembre è stata veramente forte e non usuale, le “solite” strade si sono allagate come ogni volta che piove forte, ma poi tutto è rientrato nella normalità. I disastri si sono verificati a sud dello stato di Bahia a causa della rottura di 2 dighe che hanno provocato l’allagamento di molte città e l’evacuazione degli abitanti».