X Biennale Don Primo Mazzolari, fino all’11 febbraio 14 artisti in mostra a Palazzo dei Principi

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Ritorna il Premio d’arte “Città di Bozzolo” dedicato a Don Primo Mazzolari dopo quattro anni di assenza e in una veste nuova e di largo respiro, con l’inaugurazione della mostra biennale internazionale da lui ideata nel 1954 e allestita nel rinnovato Palazzo dei Principi. Promossa dal Comune di Bozzolo e dalla Fondazione Don Primo Mazzolari e sostenuta da Enti e Istituzioni nazionali e locali, l’edizione 2023 è curata da Matteo Galbiati e vede 14 artisti partecipanti in corsa per il premio, assegnato da una giuria composta da esperti da tutto il mondo, e per un riconoscimento della giuria popolare, assegnato all’opera più votata dal pubblico dei visitatori.

Nel pomeriggio di sabato 2 dicembre, nella Sala Civica di Bozzolo, è stata presentata la rassegna d’arte, giunta alla XVI edizione sul tema mazzolariao “Ripensare lo spazio e il tempo” con alcune novità e che ha ottenuto l’alto riconoscimento della “Medaglia del Presidente della Repubblica”. Erano presenti, oltre al curatore, ai partecipanti e il pubblico, il sindaco Giuseppe Torchio, l’assessore comunale ai Beni culturali Irma Pagliari, il parroco don Luigi Pisani, il segretario della Fondazione Daniele Dall’Asta, il prefetto di Mantova Gerlando Iorio e il presidente della Provincia di Mantova Carlo Bottani. I quali hanno ringraziato tutti gli sponsor, i volontari, i collaboratori e gli studenti che hanno contributo alla realizzazione di questa manifestazione.

«Si tratta di una tappa importante nel percorso virtuoso per entrare nel sistema del turismo religioso e delle città patrimonio Unesco», ha esordito il sindaco Torchio nel complimentarsi con gli artisti. Nella prospettiva di valorizzare il patrimonio culturale locale, infatti, questa mostra rappresenta «il tassello di un quadro più ampio in grado di offrire al territorio delle nuove opportunità», per le ricadute sociali ed economiche.

Concetto ripreso anche dal presidente della Provincia di Mantova Bottani, il quale ha lodato queste operazioni «per rendere più attrattivi» questi nuovi «contenitori» alla comunità locale. Il prefetto di Mantova Iorio, citando don Mazzolari, ha voluto ricordare come queste iniziative siano tipiche dell’atteggiamento cristiano, «dell’uomo di pace e non dell’uomo in pace» in grado di modificare il tempo in cui si vive. Il segretario della Fondazione “Don Primo Mazzolari”, Daniele Dall’Asta, infine, ha portato i saluti della presidente della Fondazione Paola Bignardi, ricordando come «il tema scelto per l’edizione 2023 permette di richiamare l’importanza che spazio e tempo ebbero nella vita di don Primo» e di come la mostra è un tentativo di reinterpretare «l’essenziale di un messaggio che è per noi preziosa eredità».

Dato quindi lo spessore di questo premio storico si è avvertita nel comitato tecnico-scientifico e nel curatore «la responsabilità di rinnovare il premio in alcune sue caratteristiche», ha spiegato l’assessore alla Cultura Pagliari. Più giorni di esposizione, una veste grafica accattivante, conferenze e laboratori didattici sono le principali novità; ma soprattutto «la proclamazione dei vincitori e la premiazione avverranno l’ultimo giorno della mostra per creare maggiore partecipazione del pubblico nel votare la propria opera preferita». Inoltre, il vincitore verrà premiato con l’allestimento di una esposizione personale nel corso del 2024.

In questa relazione tra innovazione e tradizione «anche un piccolo centro come Bozzolo può accogliere grandi progetti improntanti alla contemporaneità», ha detto il curatore Matteo Galbiati nel presentare la rassegna e il processo di selezione delle opere. Il tema è diventato così titolo sul quale il curatore della mostra e della successiva monografia ha selezionato gli artisti partecipanti «dal curriculum già affermato» e «giovani dallo sguardo più aperto possibile», in un «senso di responsabilità nei confronti del pubblico e di una figura lungimirante come fu don Mazzolari» in grado di guardare il presente e in avanti. Tra ottiche e prospettive nuove – fili rossi dell’inaugurazione – Galbiati ha cercato artisti «in grado di sollevare domande invece di confermare risposte». Pittura, scultura e fotografia le discipline in esposizione, in un percorso espositivo in grado di metterle in relazione tra loro «sui temi comuni della natura, del sociale e del trascendentale per ritrovare un senso di comunità».  La mostra sarà visitabile fino all’11 febbraio 2024 nel Palazzo dei Principi di Bozzolo

Questi gli artisti in mostra: Alessandra Baldoni, Cesare Galluzzo, Armida Gandini, Marco Grimaldi, Asako Hishiki, Carla Iacono, Tamas Jovanovics, Lev Khesin, Gianni Moretti, Patrizia Novello, Maurizio Pometti, Gianluca Quaglia, Lucrezia Roda, Attilio Tono.