I palloni della Cremonese arrivano in carcere. Nell’ambito della collaborazione tra Caritas Cremonese e Casa Circondariale di Cremona, la U.S. Cremonese ha generosamente donato venti palloni da calcio, tra i quali quelli della massima serie, per l’attività sportiva delle persone detenute. La consegna è avvenuta nella mattinata di giovedì 9 ottobre presso il carcere di Cremona alla presenza della direttrice Giulia Antonicelli, di don Pier Codazzi, direttore di Caritas Cremonese, di Stefano Pasquinelli, responsabile del Settore giovanile della U.S. Cremonese, e di Daniel Ciofani, ex capitano grigiorosso e dirigente del Settore giovanile grigiorosso. Un’iniziativa che risponde all’esigenza di incrementare l’attrezzatura sportiva a disposizione del carcere e che continua la promozione del rapporto tra la Casa circondariale e il territorio. Continue reading
“La guerra demografica”, il 7 novembre incontro alla Libreria Logos
Sarè l'occasione per presentare il 17° rapporto dell’Osservatorio Cardinale Van Thuan con il filosofo Stefano Fontana
Venerdì 7 novembre alle ore 18 presso la Libreria Logos, in corso Garibaldi 92, a Cremona, il filosofo Stefano Fontana, presenterà il 17° rapporto dell’Osservatorio Cardinale Van Thuan, dal titolo “La guerra demografica. Ci voglio estinti?”, appena uscito dall’editore Cantagalli. L’evento è a ingresso libero. Fonte: TeleRadio Cremona Cittanova
Torrazzo con vista guarda alla “Città del Baskin”, tra sport e integrazione
Chi arriva a Cremona trova un cartello: “Città del Baskin”. Non è un semplice segno stradale, ma un simbolo di appartenenza. È il riconoscimento a una città che, più di vent’anni fa, ha visto nascere un’idea capace di cambiare il modo di intendere lo sport: il Baskin, disciplina che permette a persone normodotate e con disabilità di giocare insieme. Continue reading
L’arcivescovo Delpini: «Abbiamo da imparare dai cristiani di Terra Santa»
Il metropolita di Lombardia ripercorre le tappe più significative del recente pellegrinaggio dei Vescovi lombardi e sottolinea il messaggio insito nelle diverse testimonianze offerte da chi vive in un contesto così complesso
L’ultimo appuntamento della Scuola di preghiera con il vescovo Antonio Napolioni al Santuario di Caravaggio ha segnato l’apice di un cammino. Ma anche il primo passo di un nuovo inizio, per vivere la propria preghiera nel quotidiano come adorazione, ringraziamento, intercessione e supplica. Così, la preghiera di venerdì 31 ottobre 2025 nella basilica di S. Maria del Fonte non ha avuto un momento conclusivo, ma l’assemblea si è sciolta informalmente, nella libertà di rimanere in adorazione della croce per un tempo più o meno prolungato. Continue reading
Il Vescovo al Cimitero: «La morte riconduce all’essenziale della vita e ci impegna a sentieri di giustizia»
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«Al giudizio umano la morte appare come una sciagura misteriosa e senza rimedio, ma il Vangelo del Signore, la sua Pasqua, ci aprono all’orizzonte della vita piena ed eterna». È così che, nel pomeriggio del 2 novembre, presso il quarto androne del Cimitero di Cremona, il vescovo Antonio Napolioni ha aperto la tradizionale preghiera del giorno dedicato ai defunti. Continue reading
Commemorazione dei defunti. Il Vescovo: «Memoria in prospettiva di salvezza»
Indossando i paramenti viola, il vescovo e i sacerdoti – i canonici del Capitolo e il rettore della Cattedrale – hanno fatto il loro ingresso sulle note dell’Eterno riposo, che riprende le parole del Salmo, per dare inizio alla Messa nella Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Quest’anno il 2 novembre cade di domenica, «bellissima coincidenza», che avviene ogni sette anni, come ha ricordato il vescovo Antonio Napolioni all’inizio della liturgia, «e che dà il vero senso del nostro sguardo nei confronti di uomini e donne delle generazioni che ci hanno preceduto».
Proprio sul “fare memoria” si è soffermato il vescovo nell’omelia. Una memoria che potrebbe essere anche divisiva: «Una memoria conflittuale, di parte e non riconciliata semina solitudine, – ha messo in guardia il vescovo – vizia il nostro giudizio. Addirittura, alimenta l’odio tra le persone, tra i popoli. Anche in Italia, nella nostra terra!». «E invece il Signore ci chiama: ci attira a sé come una calamita d’amore incandescente per fare di noi, come ha promesso, una cosa sola». Il cuore di Dio è come «una fornace che trasmette vita eterna»; e la memoria dell’Eucarestia rende questo giorno, di solito un po’ più melanconico, ricco di gratitudine per gli esempi, gli affetti e tutto ciò che si è ricevuto da chi ci ha preceduto».
Monsignor Napolioni ha sottolineato, infatti, come commemorare significhi portare avanti quell’eredità storica – personale, famigliare – in una prospettiva di salvezza. «C’è un unico Grande Vivente nel quale le nostre piccole vite si incastonano come gemme di un grande gioiello. Commemorare significa dunque guardare al Signore Gesù e dirgli grazie perché averci spalancato le porte del cielo, della vita eterna. E dunque la morte non ci fa più quella paura tremenda».
I cari defunti sono così tanti che non si possono contare. «Questo popolo è tutto nel cuore di Dio, toccato dalla grazia, dalla tenerezza del padre. Che si ricorda di noi», ha aggiunto il vescovo. «Eccola la commemorazione più potente, non solo quella che facciamo tra noi. Evitando separazioni, confronti, precedenti, esclusioni. Non ci riusciamo: spesso anche al cimitero si vedono le differenze tra le caste. La vera commemorazione è quella che nel cuore di Dio avviene con la sua memoria».
Non un Dio contabile né algoritmico, che guarda ai numeri e alle colpe, ma che si schiera dalla parte dell’umanità desiderosa di riconciliazione. «E allora non dobbiamo temere se noi o tanti altri ci presenteremo a Lui con delle colpe, con conti in sospeso, con gravi macchie nell’anima. Il Signore continuerà a purificarci nella sua memoria. E accanto a lui chi c’è a darci sicurezza? Lo sguardo di Maria, per alimentare la nostra speranza di arrivare tutti insieme in questa Casa dove la memoria per le meraviglie di Dio ci sazierà all’infinito».
«In cammino verso la Terra Santa accogliendo i santi di ieri, di oggi e di domani come amici e modelli di vita»
Una festa dedicata a quella moltitudine immensa del popolo di santi, conosciuti e perlopiù nascosti, presenti nelle pieghe della vita di ciascuno di noi. Una celebrazione che «ci fa guardare quella Terra Santa che ci aspetta, qui e in ogni parte del mondo, e lassù»; quella terra promessa che «tanti uomini e donne, in modo concreto hanno creduto e praticato testimoniando il Vangelo». Così il vescovo Antonio Napolioni nella Messa della solennità di Tutti i Santi presieduta nella mattinata di sabato 1 novembre in Cattedrale. Continue reading
Uno scrigno di fede e anche di bellezza, la chiesa di San Gerolamo, a due passi dalla Cattedrale, ha ora una guida ufficiale. È stata organizzata dall’unità pastorale S. Omobono, nella serata di venerdì 31 ottobre, la presentazione di un volume, a cura di don Pietro Bonometti, corredato dalle foto di Cristian Chiodelli. Continue reading
Un’ora abbondante di chiacchierata, in cui i vescovi lombardi hanno potuto percepire la profondità della sofferenza che oggi vive la Terrasanta e comprendere qualcosa in più delle radici, ormai pluridecennali, di tale dolore. E lo hanno fatto con un testimone d’eccezione, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei latini dal 2016. È stato questo il senso dell’ultimo incontro – svoltosi giovedì 30 ottobre a Gerusalemme – nel contesto del fitto programma del pellegrinaggio dei presuli delle dieci Diocesi di Lombardia, organizzato dal segretario della Conferenza episcopale lombarda, mons. Giuseppe Scotti, dall’incaricato regionale per la Pastorale del turismo e dei pellegrinaggi, don Massimo Pavanello, con il supporto di Duomo Viaggi, agenzia della Diocesi ambrosiana. Continue reading


