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Author: Paolo

FOCr, il programma della Scuola animatori a Cesenatico
Entro il 31 luglio le iscrizioni all’esperienza formativa rivolta agli animatori d’oratorio per approfondire le motivazioni e gli strumenti del proprio servizio

La Federazione oratori cremonesi, dopo lo stop forzato a causa della pandemia, torna a riproporre agli adolescenti “Giochiamoci i talenti – scuola animatori”, esperienza formativa rivolta agli animatori d’oratorio a partire dai 15 anni per approfondire le motivazioni e gli strumenti del proprio servizio. Quest’anno la “scuola animatori” si svolgerà in una nuova location, a Cesenatico, presso la Casa Sant’Omobono, dal 5 al 7 settembre. Continue reading »

Casa San Facio, a Cremona una casa per gli universitari

Da 50 anni Caritas Cremonese cerca di rispondere ai bisogni della città e della diocesi. Una vocazione del prendersi cura integrale della persona perseguita sperimentando anche modalità innovative, come nell’ultimo progetto di housing sociale che ha coinvolto, a Cremona, due stabili di via Martiri di Sclemo. Uno di questo interamente pensato per l’accoglienza di giovani universitari: Casa San Facio. Continue reading »

Il Vescovo con i giornalisti in ascolto di una «parola che guarisce»

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«La comunicazione inizia dall’ascolto della Parola che è vita». Ed è da qui, dalla vita, da una narrazione di qualità del quotidiano che è partita la riflessione del vescovo di Cremona, Antonio Napolioni, sul messaggio del Papa per 56ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Una mattinata di dialogo, quella di sabato 28 maggio, a palazzo vescovile, tra monsignor Napolioni, don Mattia Magoni, responsabile delle comunicazioni sociali della diocesi di Bergamo, e i giornalisti che operano sul territorio cremonese. Continue reading »

Soncino, a Santa Maria delle Grazie un restauro-modello per riscoprire i capolavori del Campi

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Non si tratta di meri interventi a scopo conservativo. I lavori in corso presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Soncino garantiscono «nuove prospettive di progettazione, di conservazione e di analisi delle tecniche di restauro del passato, restituendo al paese e alla diocesi di Cremona un importante patrimonio artistico». Per don Gianluca Gaiardi, direttore dell’ufficio diocesano beni culturali ed ecclesiastici l’intervento «costituirà un cantiere-modello che mostra la complessità di interevnire su un patrimonio così prezioso e complesso, ma che apre tante prospettive nuove per la progettazione, la conservazione ma anche di indagine» .

Grazie agli interventi in corso si sono aperti infatti «nuovi scenari di studio rispetto alle opere del pittore Giulio Campi, tenuto conto dell’importante lavoro svolto da questo non solo nell’arco trionfale, ma anche nei sei “affreschi strappati”, i cosiddetti “unghioni” raffiguranti i santi protettori dell’ordine carmelitano che costituivano l’abside della chiesa fino al 1960». Anche questi stanno per essere restituiti dopo i lavori della scuola di restauro di Botticino di Brescia, sostenuti dalla raccolta fondi di un comitato di associazioni soncinesi. Prima del loro ritorno nel luogo d’origine saranno accolti in una importante mostra-evento al Museo Diocesano, che tra fine anno e inizio 2023 sarà allestita grazie anche alla collaborazione del conservatore della Pinacoteca Civica di Cremona, Mario Marubbi

Costruita nel 1492 per volontà dell’Ordine religioso dei Carmelitani e del duca di Milano Gian Galeazzo Sforza, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie ha richiesto interventi urgenti nella zona dell’arco trionfale per «stabilizzare e consolidare la situazione, attraverso un percorso di conoscenza, diagnostica e intervento di miglioramento strutturale». Come spiega il direttore dei lavori, l’architetto Marinella Pedrini «l’ampia crepa che ha danneggiato l’arco compromettendo la figura della Vergine è da imputarsi al terremoto del 1802. Ora si denota un preoccupante abbassamento della chiave di volta, su cui grava la struttura muraria di sopralzo e il peso della copertura. L’ampiezza e l’estensione delle lesioni costituiscono un grave pregiudizio della staticità dell’immobile». Finanziati anche grazie al bando di Fondazione Cariplo Beni al Sicuro 2018, i lavori sono stati affidati alla ditta Rizzi, che sta operando in sinergia con Soprintendenza, Direzione lavori e Ufficio Beni culturali Ecclesiastici della diocesi. Gli esperti stanno «eseguendo una riparazione con materiali tradizionali e con l’uso di adeguate geo-malte nei punti di maggiore criticità. Poi si procederà alla messa in sicurezza e consolidamento degli archi di sostegno del solaio di copertura e delle murature del sottotetto e all’irrigidimento nel piano dei solai di copertura».

Per i restauratori «un intervento di questo tipo è una grande opportunità». Federica Cattadori racconta come «questi lavori consentano di conoscere più da vicino la bravura del pittore Campi. Sarà opportuno anche intervenire sulla parte pittorica laddove lacunosa per garantire unitarietà ad un’opera di così grande pregio». Al momento la pulitura della superficie pittorica e la conseguente asportazione delle stuccature si sono rese necessarie per visionare lo stato di conservazione e le fessurazioni passanti. «Abbiamo provveduto ad un immediato consolidamento con malte strutturali. Successivamente useremo calci più liquide per consolidare la parte interna della muratura».

A conclusione del mese mariano presso la parrocchia di San Matteo delle Chiaviche martedì 31 maggio si è svolto un momento di intenso spirito comunitario che ha avuto il suo vertice nella processione, accompagnata dal corpo bandistico di Bozzolo, dalla cappella della Madonna dei Correggioli sino alla chiesa parrocchiale di San Matteo Evangelista.

Anche il Vescovo di Cremona Antonio Napolioni ha scelto di partecipare, accompagnato dai parroci don Massimo Maccalli e don Angelo Ruffini, alla presenza del sindaco di Viadana, Nicola Cavatorta.

La comunità, che ha partecipato numerosa, ha pregato davanti alla cappella della Madonna dei Correggioli per poi partire in processione lungo l’argine e le vie del paese pronunciando il santo rosario.

Lungo tutto il cammino è stata trasportata una copia dell’antica effigie mariana, il cui originale è conservato presso la Chiesa di San Matteo Evangelista in San Matteo.

A conclusione della processione il Vescovo si è soffermato brevemente sul senso del camminare e del farlo insieme, incontrando lungo il tragitto la fatica dell’andare ma anche la bellezza di una «natura da cui sono stato distratto» e che ci ricorda la responsabilità del doverla «custodire come giardino per le generazioni che verranno». Un affondo quindi sul rapporto con i giovani, apportatori di diversità e di valori, e con le persone che provengono da altri contesti e che ci ricordano che siamo tutti fratelli: «È bello riconoscersi fratelli senza timore e darsi una mano se serve – ha proseguito – . Vi chiedo dunque una particolare preghiera per la Chiesa di tutto il mondo, così come noi qui stasera preghiamo per i 140 km della Chiesa cremonese».

Ed ha concluso con un pensiero alla guerra in Ucraina e a tutte le altre guerre nel mondo. E anche ai piccoli conflitti quotidiani che insanguinano le nostre vite.

«La fraternità che abbiamo vissuto questa sera – ha detto il Vescovo a conclusione del pellegrinaggio sul sagrato della chiesa – è un anticipo di paradiso, che Gesù è venuto a rendere possibile in mezzo a noi. Preghiamo per la pace nei nostri cuori e tra le Nazioni».

Giornata mondiale delle famiglie: sabato 25 giugno eventi nelle cinque zone

Il 26 giugno si celebra la Giornata mondiale delle famiglie. Immediatamente viene da pensare a file di pullman, fiumi di persone, ma il decimo Incontro mondiale delle famiglie presenta una formula inedita. Assumerà una dimensione “multicentrica e diffusa”. In tal modo «tutti potranno partecipare – sottolinea il Papa nel suo videomessaggio –, anche coloro che non potranno venire a Roma». Quindi il Papa invita tutti ad aprire gli occhi verso tutte le famiglie reali che vivono nei nostri paesi e città, ad incontrarle, a festeggiare con loro la normalità delle nostre vite e per questo chiede «di essere vivaci, attivi, e creativi, per organizzarvi con le famiglie, in sintonia con quanto si svolgerà a Roma. Continue reading »

Il 7 maggio al Palaradi l’incontro diocesano dei cresimandi e cresimati
"Pieno di gioia proseguiva la sua strada" è lo slogan dell'evento con il Vescovo e che sarà scandito da momenti di animazione e preghiera

Torna, sabato 7 maggio, presso il PalaRadi, il palazzetto dello sport di Cremona, il tradizionale evento proposto dalla Federazione oratori cremonesi, dedicato ai cresimandi e ai cresimati. Tutti i ragazzi che hanno ricevuto o riceveranno quest’anno il sacramento della Cresima, infatti, avranno l’occasione di incontrarsi tra loro e insieme al vescovo in un pomeriggio di divertimento, riflessione e preghiera. Continue reading »

Il 2 giugno torna in Seminario l’incontro diocesano dei ministranti
Nel pomeriggio momento di incontro, riflessione, preghiera e festa per tutti i chierichetti delle parrocchie della diocesi

Nel pomeriggio di giovedì 2 giugno in Seminario, a Cremona, sarà riproposto, dopo gli anni di sospensione forzata, l’incontro diocesano per i ministranti che svolgono servizio nelle diverse parrocchie. L’idea è molto semplice nella sua organizzazione, ma allo stesso tempo significativa, perché desidera essere occasione di incontro, scambio e conoscenza fra chi presta il medesimo servizio nelle diverse comunità, da un capo all’altro della diocesi.

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La commozione del Vescovo al cimitero nel ricordo «delle bare che non abbiamo potuto toccare»

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Nel pomeriggio di martedì 2 novembre le parrocchie della città di Cremona si sono ritrovare presso il civico cimitero per la consueta preghiera in suffragio dei defunti presieduta dal vescovo. Accanto a monsignor Antonio Napolioni il vescovo emerito Dante Lafranconi e il vicario zonale don Pietro Samarini con gli altri sacerdoti della città. Un momento particolarmente sentito in città e che ha visto la presenza del sindaco Gianluca Galimberti insieme alle autorità cittadine.

Presenze che testimoniano – ha sottolineato monsignor Napolioni – «la comunione delle parrocchie di città in questo luogo che a tutti appartiene». Il Vescovo ha quindi rivolto un sentito ringraziamento ai presenti e un particolare pensiero di vicinanza a chi ha seguito la preghiera da casa per l’impossibilità di recarsi al camposanto.

A guidare la riflessione è stata la pagina del Vangelo di Luca, che narra la risurrezione del figlio della vedova di Nain. Il Vescovo ha invitato a chiedere al Signore «che aumenti la nostra fede in lui morto, sepolto e risorto per la salvezza del mondo». E ha proseguito «Il Signore ci dia la certezza che anche i corpi mortali si risveglieranno e saranno associati a lui nel trionfo sulla morte».

La vicenda di Naim è storia di riconciliazione della città attorno alla figura di una madre che ha perso suo figlio, ed è il racconto di gesti d’amore compiuti da Gesù, che coglie nell’imprevista richiesta della donna la possibilità di manifestare la «potenza della sua compassione». «Gesù non era preso tanto dalle sue cose da non accettare un imprevisto – ha riflettuto il Vescovo -. Quell’imprevisto rivelerà la potenza della sua compassione, che si manifesterà con il suo avvicinarsi e toccare la bara».

E ha proseguito: «Non posso non pensare alle bare che un anno fa non abbiamo potuto toccare». E visibilmente commosso ha aggiunto «Non ho potuto baciare alcuni di quei miei preti e mi fa ancora male. Gesù ci insegna a riscoprire quei gesti di prossimità, ci insegna a non cancellare la memoria, ad abitare il dolore, a toccare la bara. Ci insegna a non cancellare in fretta le tracce, anche se ci fanno male».

E concludendo ha esortato la Chiesa, i cristiani e tutti «a continuare a toccare la morte affinché non ci faccia paura, ma la rispettiamo come momento riassuntivo di un’esistenza. Perché anche oggi – ha detto abbiamo bisogno di avere questo senso profondo delle cose, non la spavalderia di chi si gloria di se stesso ma il noi filiale di chi sa che il Padre ha cura dei suoi figli nella vita e nella morte. Questa è la certezza di fede con cui preghiamo per i nostri cari, camminiamo dietro di loro a testa alta, grati per ogni giorno della vita, pronti a riconsegnarla per vivere in eterno nella comunione dei santi».

 

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