Category Archives: Zona pastorale 1

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“Una vita da Oscar – Lettere a Dio”, una lettura animata alla veglia per la vita della zona pastorale 1
L'iniziativa, organizzata grazie alla collaborazione tra la Commissione di Pastorale giovanile e la Commissione Catechesi zonale, riprende liberamente le vicende di "Oscar e la dama in rosa" di Eric-Emmanuel Schmitt

Alla vigilia della 46ª Giornata nazionale per la vita, la Zona pastorale 1, grazie alla collaborazione tra la Commissione di pastorale giovanile e la Commissione catechesi zonali, promuove per la serata di sabato 3 febbraio, alle 20.45, nell’auditorium del Centro di spiritualità del Santuario di Caravaggio una occasione di preghiera e riflessione, dal titolo “Una vita da Oscar – Lettere a Dio”. Continue reading »

Veglia della vita, a Caravaggio in scena la storia di Oscar e le sue lettere a Dio

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Caro Dio, mi chiamo Oscar, ho dieci anni, ho appiccato il fuoco al gatto, al cane, alla casa (credo persino di aver arrostito i pesci rossi) ed è la prima lettera che ti mando perché finora, a causa dei miei studi, non ho avuto tempo. Ti avverto subito: detesto scrivere. Bisogna davvero che ci sia obbligato. Perché scrivere è soltanto una bugia che abbellisce la realtà. Una cosa da adulti. La prova? Per esempio, prendi l’inizio della mia lettera: avrei potuto esordire dicendo: «Mi chiamano Testa d’uovo, dimostro sette anni, vivo all’ospedale a causa del cancro e non ti ho mai rivolto la parola perché non credo nemmeno che tu esista». Ma se ti scrivo una roba del genere, fa un brutto effetto e ti interesseresti meno a me. E io ho bisogno che t’interessi.

Inizia così un piccolo prezioso libricino dal titolo Oscar e la dama in rosa, dello scrittore drammaturgo francese Éric-Emmanuel Schmitt, del 2002. Racconta la storia di un bambino di dieci anni ricoverato in ospedale per un forma  grave di leucemia e di una volontaria dolcissima, che per lui e solo per lui, è nonna Rosa. Oscar scopre casualmente che per lui non c’è più possibilità di cura e trova in nonna Rosa una compagna di strada per quelli che saranno gli ultimi giorni della sua vita.

Che cosa c’entra il libro di un autore francese con la Giornata della vita? Tutto parte da un gioco che nonna Rosa propone a Oscar: quello di scrivere a Dio delle lettere immaginando di vivere, ogni giorno, dieci anni della sua vita. Nonna Rosa forza un pochino Oscar in questo gioco perché lui dice, come i suoi genitori, di non credere in Dio, ma Oscar si fida e si affida a Nonna Rosa assecondandola in questo gioco fino ad arrivare a chiedere a Dio di venire a trovarlo. Nasce così un racconto intenso dolcissimo e commovente, ma anche a tratti divertente e scanzonato nei racconti di Oscar delle sue avventure in ospedale o nelle storie, inventate, di nonna Rosa.

Percorrere le pagine di questo  testo equivale a fare un viaggio attraverso tutte le età della vita, dalla giovinezza all’età adulta fino alla vecchiaia, dall’adolescenza con la fase dell’innamoramento (Oscar si innamora di una bellissima bambina ricoverata in ospedale), al rapporto con gli amici, con l’amore, con i genitori, con la malattia, con Dio e con le gioie e i dolori che ogni fase della vita porta in sé.

In questo viaggio nonna Rosa accompagna Oscar a recuperare il rapporto con i suoi genitori, a scoprire che Dio è molto più vicino di quello che pensa, a capire che la vita è degna di essere vissuta a pieno e fino in fondo in ogni sua fase.

Ecco, era proprio questa l’idea immaginata quando la commissioni Catechesi e Pastorale giovanile della Zona pastorale 1 hanno ipotizzato, insieme, come proporre una riflessione in occasione della Giornata della vita e cioè mettere in evidenza come ciascuna fase della vita è degna e meritevole di essere sostenuta, valutata, apprezzata, da quando inizia a quando si spegne.

È nata così l’idea di mettere in scena questo testo come una occasione di riflettere ascoltando, vedendo, vivendo una esperienza. Ne è nato uno spettacolo bello, dolce e commovente, dove le voci dei lettori che impersonavano Oscar e nonna Rosa si intrecciavano ai movimenti in scena dei personaggi di Oscar e nonna Rosa, alle immagini proiettate e ad alcune “provocazioni”.

Un racconto che si conclude con l’ultima lettera a Dio che non è di Oscar, perché lui se n’è andato, ma di nonna Rosa:

Grazie di avermi fatto conoscere Oscar. Grazie a lui ero divertente, inventavo delle leggende. Grazie a lui ho riso e ho conosciuto la gioia. Mi ha aiutata a credere in te. Sono piena di un amore ardente, me ne ha dato tanto che ne ho per tutti gli anni a venire“.

E aggiunge:

“P.S. Negli ultimi tre giorni, Oscar aveva posato un biglietto sul suo comodino. Credo che ti riguardi, Ci aveva scritto: SOLO DIO HA IL DIRITTO DI SVEGLIARMI”.

Lo spettacolo è andato in scena sabato 3 febbraio nell’auditorium del Centro di spiritualità del Santuario di Caravaggio. La serata si è conclusa con una raccolta di offerte che sono state destinate al Comitato Maria Letizia Verga per la cura delle leucemie infantili.

Mary Tomasi

 

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Cure palliative, per curare comunque chi è inguaribile

Lunedì 4 dicembre presso il Santuario di Caravaggio si è rinnovato il consueto appuntamento con i catechisti della Zona pastorale 1 per un intenso momento di riflessione e preghiera all’inizio dell’Avvento. Continue reading »

Zona 1, dal 15 febbraio al Santuario di Caravaggio in quattro giovedì sera gli esercizi spirituali ignaziani
La proposta, rivolta a giovani e adulti, in particolare della Zona 1, si svolgerà dalle 21 alle 22.15 presso il Centro di spiritualità del Santuario nei giovedì 15, 22 e 29 febbraio e 7 marzo: già aperte le iscrizioni online

Quattro giovedì sera, dal 15 febbraio al 7 marzo, presso il Centro di spiritualità del Santuario di Caravaggio. Si articola così la proposta di esercizi spirituali di Quaresima per la Zona pastorale 1: esercizi spirituali ignaziani, che hanno lo scopo di condurre “chi fa gli Esercizi” a riscoprirsi figlie e figli amati, per vivere una sequela sempre più matura e autentica del Cristo crocifisso e risorto. L’iniziativa è promossa dalla Zona pastorale 1 della Diocesi di Cremona insieme al Centro ignaziano di spiritualità (Cis) dell’Italia Nord-Ovest. Continue reading »

Tempo del Creato, a Caravaggio la proiezione del docu-film “La lettera”

Venerdì 15 settembre, presso l’auditorium San Bernardino di Caravaggio, si è svolta la seconda iniziativa promossa nel Tempo del Creato dal gruppo Laudato si’ della Zona pastorale 1 in sinergia con la Pastorale sociale e del lavoro con la proiezione del film “La lettera” richiesto dal Papa al Movimento Laudato si’ per rendere più vivo il significato del messaggio e le ragioni che hanno portato il Francesco a scrivere questa enciclica. Continue reading »

«Diciamo sì alla vita che vince»: i giovani della Zona 1 in cammino verso la Pasqua

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«In questa Settimana Santa diciamo sì alla vita che vince. Lo ha fatto Gesù prima di noi. Ora facciamolo anche noi nella nostra vita».

La voce di Linda Fanton, suora francescana del Gesù Bambino di Assisi, si fa spazio nel buio. È uno spiraglio di luce e di buone notizie nel cuore dei tanti giovani che hanno scelto di partecipare alla Veglia delle Palme, organizzata dall’equipe di pastorale giovanile della zona 1 nel santuario della Madonna del Riposo a Pandino. Si sono dati appuntamento lo scorso sabato.
Davanti agli occhi il crocifisso di san Damiano, di fronte al quale Francesco ricevette la chiamata del Signore. «È un’icona, che ci guarda. Ci regala lo sguardo glorioso e amante di Gesù, nonostante la sofferenza. È un dono, ci racconta che non c’è niente di definito e di definitivo. Neanche la morte». Nulla. Tranne l’amore di Dio: «I suoi occhi ci fanno sentire amati, così come siamo. Donano forza, libertà, forza di ripartire. Di entrare appieno nell’esistenza». Di vivere veramente.
Con un corpo, il suo, nudo, ferito. Ma risorto. «È lì, davanti a noi. È qui, in noi. Perché ciascuno di noi ha bisogno di riempirsi gli occhi di vita». Nel momento del suo limite, quello della morte, Gesù mostra un corpo luminoso: «È lo specchio del vostro corpo. Lo viviamo come un dono? Dovremmo, perché il nostro corpo è lo specchio della nostra storia. Delle gioie, delle sofferenze, delle ferite, dei segni. Siamo noi. È ciò che ci rende reali». Umani, imperfetti, «è dove risiede la felicità. Per scovarla Gesù ci invita a guardarci con i suoi occhi».

Serve anche «stare dentro alle mancanze, perché dentro un corpo imperfetto potremo vivere la perfezione dell’amore». È l’amore di Dio «che va oltre la morte».
Lo stesso che convince Maria a restare ai piedi della croce. Dopo aver visto suo figlio acclamato dalle folle come re e ora morente, Maria resta. «Anche noi lo facciamo ogni volta che non scappiamo dalle paure e siamo pronti a sostenere ed accogliere il dolore. Nostro e degli altri». Ché, oltre il buio, c’è la luce.

C’è musica per l’anima di ciascuno di noi. Pura armonia. In una serata piena di canzoni, di voci, di pensieri, ha vinto la vita. La vita di giovani che, in un periodo complicato, rispondono al rumore delle armi con il silenzio della pace e la fioca luce di un lumino nel buio della notte. Perché tante luci insieme aprono uno spiraglio. Di luce. E di speranza. È la forza di chi ha scelto di vivere veramente. «Morire è più facile, ma vivere appieno, è il dono più bello: diciamo sì alla vita. Oltre il buio, c’è sempre un passo fatto nell’amore di Dio».

Domenica 26 febbraio Rosario per la pace al Santuario di Caravaggio
L'evento, in programma alle 20.45, caratterizzato dalla processione "aux flambeaux", vedrà coinvolte associazioni e movimenti del territorio

Torna anche a febbraio il Rosario serale che, il 26 di ogni mese, si tiene presso il Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio. L’evento, in programma alle 20.45, caratterizzato dalla processione aux flambeaux, domenica 26 febbraio intende in particolare rivolgere a Maria una accorata preghiera per la pace. Continue reading »

«Che sia un cammino da sapienti profeti». Questa l’esortazione di don Andrea Lamperti Tornaghi, vicario parrocchiale di Pandino, che lunedì sera, nella basilica del santuario di Santa Maria del Fonte, ha presieduto la veglia per la preghiera di inizio Avvento dei catechisti della zona pastorale I organizzata dall’équipe zonale catechisti. La meditazione alternata alla preghiera, un gesto di carità ed uno simbolico, a fine serata, hanno caratterizzato questa veglia, allietata delle voci dei cantori della corale parrocchiale di Arzago. Quattro le tracce seguite (altrettanti i vangeli letti e meditati): l’accoglienza, con la promessa di Maria; l’ascolto, con il sogno di Giuseppe; la condivisione, con la gioia dei pastori; la ripartenza, quella dei Magi da Betlemme.

«C’è un filo rosso che lega i quattro vangeli di stasera – ha detto don Andrea nella sua riflessione – ed è l’espressione “Non temere”, la stessa che Gesù rivolge nelle apparizioni pasquali. Legati fra loro, questi quattro brani del Vangelo diventano delle vie da percorrere, ma non in solitaria, perché siamo chiamati a camminare insieme, nell’ascolto attento dello Spirito Santo che ci permette di tradurre in parole ed iniziative il sogno di Dio, un Dio che vuole tutti nel suo regno. Care sorelle e cari fratelli – ha proseguito il sacerdote -, coraggio. Che il cammino di quest’Avvento non sia un rito scontato e stanco ma sia un cammino in compagnia del Signore che ci chiede di essere sapienti profeti con il gusto di cercare fra le pieghe della storia i germogli del suo regno e non fra i morti colui che è il Vivente».

Come gesto di carità, i presenti sono stati invitati a recarsi all’altare e, dopo aver messo un granello d’incenso nel braciere, a lasciare un contributo, ognuno secondo il proprio sentire, che sarà destinato alla Caritas per il progetto Bolletta sospesa. Infine, il gesto simbolico. Ad un rappresentante di ogni parrocchia o unità pastorale, già definita oppure erigenda, è stata donata una lanterna, che sarà collocata in oratorio o in chiesa: una luce-guida in questo tempo di attesa del Natale.