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Author: RAM

Giornata delle foreste, un nuovo albero per l’asilo nido “Ciribiricoccole” di Castelverde
L'iniziativa promossa della Fondazione Italiana Ambiente

In occasione della Giornata internazionale delle foreste, nella mattinata di martedì 21 marzo all’asilo nido “Ciribiricoccole” di Castelverde si è vissuto un momento di festa grazie alla Fondazione Italiana Ambiente che ha deciso di celebrare la Giornata donando un nuovo albero per il giardino dei bimbi dell’asilo nido. Decisione assunta a seguito del recente abbattimento di un albero ammalorato e che, per motivi di sicurezza, era stato tagliato, non garantendo più alcune attività che venivano svolte all’aria aperta. Continue reading »

Il saluto del vescovo Trevisi: «Moja duša poveličuje Gospoda. L’anima mia magnifica il Signore»

«Moja duša poveličuje Gospoda». L’anima mia magnifica il Signore. Con queste parole, in sloveno, monsignor Enrico Trevisi ha aperto il suo ringraziamento al termine della propria ordinazione episcopale nella Cattedrale di Cremona. Un messaggio chiaro, un programma di vita. Il pensiero già rivolto alla comunità che lo accoglierà, lo sguardo fisso sul Signore. «Admirantes Iesum — questo il motto scelto dal vescovo Trevisi — come a dire: Signore Gesù ti teniamo di mira, non stacchiamo gli occhi da Te, ti guardiamo incantati, camminiamo insieme fissando Te. Il nostro sguardo su di Te vuole essere come quello di Maria. Popolo che guarda a Te: qui a Cremona o a Trieste».

Quelle di monsignor Trevisi sono state parole cariche di lode al Signore e di gratitudine. Non è mancato un ringraziamento particolare a Dio «per la Chiesa, tuo popolo al servizio di tutti i popoli; per il vescovo Antonio, l’arcivescovo Giampaolo, il vescovo Dante e tutti i fratelli vescovi che mi sono vicini; per tutti gli amici preti e diaconi delle diocesi di Cremona e Trieste, con cui sarà bello camminare insieme per le vie del Vangelo; per la parrocchia di Cristo Re e tutte le altre comunità che avrò la gioia di incontrare; per tutte le religiose e i religiosi, e per tutti gli uomini e le donne che con il loro lavoro, con la loro passione per il bene comune, per la giustizia e la pace mi hanno testimoniato come la dottrina sociale della Chiesa è luce e faro per le scelte, anche complesse».

Ora ad attendere Trevisi ci sarà il cammino verso Trieste, una diocesi che fin da subito ha fatto cogliere al suo nuovo pastore la propria vicinanza e alla quale il vescovo Enrico ha rivolto una richiesta: «Vi chiedo di essere coraggiosi nel collaborare gli uni con gli altri e fantasiosi nell’incarnare il Vangelo, di accompagnarmi a cogliere la presenza del Signore dentro le ferite della storia passata e presente». Ancora una volta, dunque, con lo sguardo fisso sul Signore: Admirantes Iesum.

 

IL TESTO INTEGRALE DEL SALUTO

Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola (Lc 1,38).
L’anima mia magnifica il Signore (Lc 1,46).
Moja duša poveličuje Gospoda.
Mi unisco a Maria e magnifico quel che Dio ha compiuto e chiedo a tutti voi di magnificare il Signore.

A Lui ogni onore e gloria. Solo a Lui. A Dio Padre gli applausi. A Lui il canto e la lode. A Lui innalziamo i nostri cuori. A Lui come ce lo rivela il Figlio, l’Amato, l’Ucciso, il Vivente. E come lo Spirito ci dona oggi di celebrarlo insieme, nella varietà delle nostre vite. Delle nostre testimonianze. Admirantes Iesum: Signore Gesù ti teniamo di mira, non stacchiamo gli occhi da Te, ti guardiamo incantati, camminiamo insieme fissando Te. Il nostro sguardo su di Te vuole essere come quello di Maria. Popolo che guarda a Te: qui a Cremona o a Trieste, sempre e comunque con gli occhi fissi su di Te.

Benedetto sei tu Signore, per la tua Chiesa sparsa ovunque e qui rappresentata da tante persone provenienti da ogni continente e che con la loro fede semplice e umile, declinata nella vita familiare, lavorativa, comunitaria mi hanno tanto edificato. Benedetto sei tu, Signore, per Papa Francesco che ringrazio per la fiducia che mi ha accordato e sul quale invoco la tua Benedizione e la tua speciale protezione.

Benedetto sei tu Signore, per la tua Chiesa qui riunita, tuo popolo al servizio di tutti i popoli. Popolo bisognoso della tua cura e della tua tenerezza, della tua misericordia e del vigore del tuo Spirito. Benedetto perché hai chiamato i Vescovi a pascere e servire il tuo popolo. E ti ringraziamo perché ci hai dato il vescovo Antonio (per lui un grazie del tutto speciale), l’arcivescovo Giampaolo (che con tanta paternità mi ha accolto), il vescovo Dante. Ringrazio il metropolita di Gorizia l’arcivescovo Carlo Roberto Maria e poi tutti gli altri Vescovi qui riuniti in una fraternità che mi consola e mi rafforza e ai tanti Vescovi impossibilitati ad essere presenti ma che con affetto si sono fatti vicino. Mi commuove pensare a tutta la strada che hanno fatto il Vescovo Mosè e il Vescovo Carmelo provenienti dal Togo e dal Brasile.

E Benedetto il Signore per tutti gli amici preti e diaconi qui convenuti e quelli sparsi per il loro ministero, quelli con i quali ho camminato e quelli con i quali camminerò. Un grazie particolare a don Pierluigi e ai miei compagni di Messa. Benedici Signore l’amicizia e la fraternità tra i preti, e sono grato per averla sperimentata. Un saluto pieno di gratitudine a tutti i presbiteri e diaconi di Trieste: sarà bello camminare insieme nelle vie del Vangelo. Una tua benedizione speciale Signore – e tu sai Signore quanto mi è stato a cuore il Seminario e come continua ad esserlo – per i seminaristi di Cremona e di Trieste. Admirantes Iesum.

Benedetto sei tu Signore, per la tua Chiesa, famiglia di famiglie. Dove c’è Maria, c’è casa, c’è rapporto materno e filiale, c’è famiglia. Scenda la tua benedizione su tutte le famiglie: in questi anni molte mi sono state di guida nella ricerca dell’amore concreto, vero, incarnato. E tu Signore custodisci anche quelle ferite: che possano sempre trovare preti e comunità accoglienti e premurosi perché possano rimettersi in cammino dando risposta a Te, che ancora parli a ciascuno. Benedici la mia famiglia (mamma, fratelli, cognate, nipoti e pronipoti…) e tutte le famiglie che tanto mi hanno insegnato il quotidiano e feriale dell’amore. Anche alle famiglie ripeto l’essenziale: Admirantes Iesum.

Benedetto sei tu Signore per le tante religiose e i tanti religiosi con i quali ho camminato e con i quali camminerò a Trieste. Quanti esempi luminosi di dedizione umile e appassionata.

Benedetto sei tu Signore, per tutti gli uomini e le donne che con il loro lavoro, con la loro passione per il bene comune, per la giustizia e la pace mi hanno testimoniato come la dottrina sociale della Chiesa è luce e faro per le scelte, anche complesse. Ringrazio tutte le autorità qui presenti e quelle che incontrerò anche a Trieste e auguro quanto diceva don Primo Mazzolari: non di essere in pace, ma di essere di pace: donne e uomini inquieti per costruire un mondo diverso, mai rassegnati alla mediocrità e alle ingiustizie. Anche ai politici e amministratori, agli imprenditori e alle donne e uomini del mondo del lavoro dico: impariamo da Gesù a come guardare i poveri, i disoccupati, gli sfruttati, gli anziani, i malti, i disabili, i profughi… Admirantes Iesum.

Benedetto sei tu Signore, per la parrocchia di Cristo Re e per tutte le parrocchie e comunità che camminano, non senza fatica, prendendosi cura gli uni degli altri e in particolare dei piccoli, dei poveri, delle famiglie. Dentro le nostre vite imperfette quanta passione ho imparato, quanto volontariato concreto, quanta dedizione gratuita nei catechisti, nei capi scout, nelle persone semplici che predisponevano il decoro della chiesa e dell’oratorio, per spazi educativi accoglienti, per liturgie partecipate e gioiose. Admirantes Iesum: con la benedizione di Dio proseguite.

Benedetto sei tu Signore, per questo mondo variegato, per il quale Tu hai dato il tuo Figlio e ci insegni a guardarlo con i suoi occhi. Admirantes Iesum. Ci sono conflitti e lacerazioni che chiedono dialogo e riconciliazione; un ambiente che esige il coraggio della cura e della salvaguardia intelligente; miserie e povertà che ci interpellano senza sosta e nelle quali Tu ti fai incontrare e ci parli e ci solleciti e ci inquieti.

E tu Signore chiami me vescovo per guidare la tua chiesa dentro questi marasmi. E allora al popolo di Dio, di Trieste e di Cremona, chiedo di essere coraggiosi nel collaborare gli uni con gli altri e fantasiosi nell’incarnare il Vangelo; chiedo di accompagnarmi a cogliere la presenza di Dio dentro le ferite della storia passata e presente.

Benedetto sei tu Signore, per il tuo popolo.

Blagoslovljen bodi, o Gospod, za to tvoje ljudstvo.

Incantati e meravigliati per quanto Dio compie – grandi cose ha fatto in noi, Dio Onnipotente – con la docilità e la fermezza di Maria – riprendiamo le nostre strade e le nostre responsabilità, pieni di gioia. Admirantes Iesum 

Scusate ancora qualche ringraziamento. A tutti coloro che hanno reso bella questa celebrazione: grazie ai seminaristi e chierichetti, a don Flavio, don Daniele e don Francesco; grazie a don Graziano, al maestro Caporali e a tutti i cantori, ai sacristi e ai volontari. E all’équipe dell’Ufficio comunicazioni che ha reso possibile a tanti malati e a tante persone che abitano lontane di partecipare con fede a questa celebrazione. Non voglio dimenticare nessuno: grazia davvero a tutti. A ciascuno di voi.

E infine un grazie a don Marco (amico fraterno) e al Seminario che in via Milano 5 ora ci attende tutti per un saluto e un rinfresco.

La pace è la vittoria di cui abbiamo bisogno, manifestazione il 25 febbraio a Cremona
L'iniziativa è promossa alle 17 in piazza Stradivari dalla Tavola della Pace nell'ambito della tre giorni italiana di Europe for peace

Anche la Tavola della Pace di Cremona aderisce alla mobilitazione nazionale promossa da Europe for peace a un anno dall’inizio della Guerra in Ucraina. Tante le manifestazioni promosse in Italia dal 24 al 26 febbraio, e tra queste non manca un appuntamento anche a Cremona, in piazza Stradivari, nel pomeriggio di sabato 25 febbraio, alle ore 17. In questo modo anche la Tavola della Pace di Cremona rilancia l’appello perché al più presto tacciano le armi, nella consapevolezza che “la pace è la vittoria di cui abbiamo bisogno”. Continue reading »

Il Messaggio del Papa per la Quaresima: “Ascolto reciproco è obiettivo di una Chiesa sinodale”
Per Francesco l'ascesi quaresimale e il cammino sinodale hanno un tratto in comune: sono come un'escursione in montagna

“Anche se i nostri impegni ordinari ci chiedono di rimanere nei luoghi di sempre, vivendo un quotidiano spesso ripetitivo e a volte noioso, in Quaresima siamo invitati a ‘salire su un alto monte’ insieme a Gesù, per vivere con il popolo santo di Dio una particolare esperienza di ascesi”. Lo scrive Papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima sul tema: “Ascesi quaresimale, cammino sinodale”. Continue reading »

A Cristo Re la prima Messa del vescovo Trevisi: «Mi piacerebbe non prendere le distanze»

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Sopra il portone della chiesa di Cristo Re, nel quartiere Po di Cremona, lo stemma episcopale è il segno evidente della novità: il parroco don Enrico Trevisi è diventato vescovo. All’indomani della solenne celebrazione di ordinazione in Cattedrale, quello di domenica 26 marzo per la parrocchia di piazza Cazzani è stato un giorno da passare in famiglia. Continue reading »

Canti della Merla, un pomeriggio di festa alla Fondazione La Pace
Mercoledì 1° febbraio con il coro folk “I Giorni Cantati”. Ulteriori iniziative aperte all'intera cittadinanza l'8, 13 e 23 febbraio

Pomeriggio festoso mercoledì 1° febbraio alla Fondazione La Pace Onlus, la casa di riposo di via Massarotti, a Cremona, con la partecipazione del coro folk “I Giorni Cantati”. L’evento è stato possibile grazie alla preziosa collaborazione dell’Auser provinciale. Continue reading »

Le religioni a tavola, giovedì 23 febbraio al via a Santa Monica un percorso sulla valenza simbolica e antropologica delle tradizioni alimentari
sarà il rabbino Rav David Elia Sciunnach ad aprire la serie di incontri promossi dal Centro pastorale dell'Università Cattolica di Cremona e aperti a tutti con ingresso libero

Un titolo curioso: “Le religioni a tavola”. Quattro incontri pomeridiani nell’aula magna del campus cremonese dell’Università Cattolica (via Bissolati 74), aperti a tutti e senza doversi prenotare. L’iniziativa, organizzata dall’Ateneo, è illustrata dall’assistente pastorale del campus, don Maurizio Compiani: «Nelle culture e nelle religioni il cibo occupa un’importante valenza simbolica. Continue reading »

Exodus, domenica per l’ultima giornata della mostra al Museo Diocesano visita guidata gratuita con la curatrice Laura Covelli
Appuntamento alle 16.30 con costo del biglietto promozionale a soli 4 euro: necessaria la prenotazione

In occasione dell’ultima giornata di visite alla mostra Exodus al Museo diocesano di Cremona, domenica 26 febbraio alle 16.30 Laura Covelli, curatrice dell’esposizione promossa del Festival della fotografia etica e che raccoglie gli scatti di Nicolò Filippo Rosso, reporter in prima linea sulle rotte dei migranti dell’America Latina, accompagnerà nel percorso espositivo raccontando le storie di coloro che sono costretti ad affrontare viaggi estenuanti per sfuggire a povertà endemica e violenza. Le fotografie esposte, infatti, sono il frutto di oltre quattro anni di lavoro trascorsi dal fotografo Nicolò Filippo Rosso fra Venezuela, Colombia, Guatemala e i confini di Messico e Stati Uniti. Continue reading »

La meditazione del vescovo per l’ultima “Pausa… digiuno” in Cattedrale

«All’escalation della violenza contrapponiamo l’escalation dell’amore, alle pietre per lapidarlo contrapponiamo la Pietra Viva che si fa Pietra angolare sulla croce». Quello del vescovo Antonio Napolioni, venerdì 31 marzo alle 13 in Cattedrale, è stato, come lui stesso ha detto, «l’ultimo appello della Parola» prima della Settimana Santa. Ultimo appello e quindi ultimo appuntamento, quello di chiusura, per la proposta Pausa…digiuno, rivolta a chi vive e lavora in città. L’iniziativa quaresimale, che si è conclusa, infatti ha richiamato in duomo, durante la pausa pranzo (dalle 12.30 alle 14), una ottantina di persone ogni venerdì per una preghiera e meditazione condivisa.

Il format proposto, o meglio «Il menù della pausa» (come recitava il volantino) prevedeva una adorazione personale, poi l’ascolto della Parola, una meditazione e una preghiera comunitaria. A guidare la riflessione per l’ultimo incontro è stato appunto il Vescovo che ha commentato il brano evangelico di Giovanni (v.10,31-42) in cui si racconta dei Giudei con le pietre in mano per lapidare Gesù che si dichiara Figlio di Dio. Una situazione che tra le righe racconta la violenza dei nostri giorni, gli scontri tra popoli o semplicemente la violenza verbale del quotidiano. «Ma le pietre non possono nulla contro la Pietra scartata, non possono nulla davanti alla potenza della pace che tutto trasforma sgorgando dalla Pasqua».

Come allora, ancora oggi ogni uomo è interpellato, ha spiegato mons. Napolioni, da quella Pietra viva. Si domanda, come fecero gli apostoli e i discepoli «’identità di Gesù: chi è Gesù?». E la risposta non è facile da accettare, «non era quella che volevano sentire», o che vuole sentire l’uomo contemporaneo. I Giudei (o gli uomini di oggi) scambiano la frase «Sono figlio di Dio» per una bestemmia quando le vere bestemmie sono per gli uomini «farsi Dio, usarlo per la propria gloria, per mettere un popolo contro l’altro». La figura di Cristo interpella tutti, fa riflettere e pone tanti interrogativi che il vescovo Napolioni ha lasciato come consegna ai presenti in Cattedrale. Domande importanti che partono da una constatazione «L’escalation della violenza (di cui parla il Vangelo) conduce verso la Settimana Santa e invita tutti a fare delle scelte; lapidare Cristo, usarlo, oppure lasciarci cambiare».

A conclusione della meditazione, le invocazioni e una corale preghiera per la pace hanno concluso la seconda edizione della Pausa…digiuno.

Il vescovo a Rivolta d’Adda: «Ricominciamo a guardarci negli occhi»

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«La sua presenza ha risvegliato e resi evidenti molti doni che Rivolta ha e al tempo stesso ha ricordato gli impegni chiari che noi dobbiamo assumere». Così il parroco di Rivolta d’Adda, monsignor Dennis Feudatari, nel saluto al vescovo Antonio Napolioni al termine della Messa solenne di domenica 19 marzo, celebrata alle 10 nella basilica di Santa Maria e San Sigismondo nel terzo e ultimo giorno della visita pastorale. Continue reading »